Il crudo di luglio: Linguine crudiste al ragù

Preparare ricette crudiste durante l’estate significa evitare di “sudare” ai fornelli e allo stesso tempo deliziarsi con piatti semplici, freschi e gustosi

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Ci sono alcuni piatti della tradizione che, nella stagione calda, si preferiscono evitare, anche solo per il dover “stufare” e “cuocere” in cucina, a 35 gradi all’ombra… La cosa bella è che, rivisitandoli in chiave crudista, diventano freschi, buoni, pieni di micronutrienti e ultra-facili da preparare!

Per questo mese, difatti, vi propongo le romagnolissime linguine (crudiste) al ragù! E qui sorge una domanda legittima: è corretto dire “ragù\ragoût” in riferimento a una pietanza vegetale?

La parola “ragù” (dall’etimologia francese ragoût) deriva dalla parola goût, che significa “risvegliare il gusto”. Questo termine veniva utilizzato in riferimento a creme, salse, o pietanze particolarmente gustose. Le origini della parola, quindi, hanno ben poco a che fare con alimenti a base non vegetale. È dunque pertinente usare il termine ragù per rivolgersi a una salsa o crema di verdure, frutta, legumi.

Quindi ci riappropriamo legittimamente di una splendida parola e la abbiniamo a una splendida salsa 100% naturale, fresca e gustosissima!

Ed ecco la ricetta:

Linguine crudiste al ragù

Ingredienti (per due persone, o per una persona se abituata al cibo crudo):

– 4 zucchine grandi
– 300 grammi di pomodori piccadilly ben maturi
– 30 grammi di noci tritate
– 1 scalogno
– 1 carota
– 1 costa di sedano
– 10 pomodori secchi reidratati
– 1\2 peperone
– 1 spicchio d’aglio privato del germoglio
– 1 avocado piccolo (o olio evo q.b.)
– basilico, prezzemolo, origano
– 20 grammi di mandorle frullate a secco (facoltativo)

il-crudo-di-luglio-def2Procedimento: Spaghettare le zucchine con un apposito affettaverdure (oppure semplicemente formare delle tagliatelle con un pelapatate e tagliare ogni fetta ottenuta per il lungo, per dare il tocco tradizionale delle linguine) e posizionarle in una boule. Frullare tutti i restanti ingredienti, partendo dalla parte liquida (pomodori) e dai 30 grammi di noci, eccetto le mandorle.

Con il trito di mandorle creiamo invece il “grana”, aggiungendo un pizzico di gomasio.

Amalgamare la salsa ottenuta con gli spaghetti di zucchine (possibilmente con le mani). Spolverare il tutto con il grana di mandorle e qualche foglia di basilico fresco.

Qualcuno potrebbe chiedersi: e la parola “grana”?! È opportuno usarla in contesti al di fuori del caseario? Certo che sì, anzi… l’origine del suo significato viene proprio da “grano, granello”, descrivendo un cibo che aveva appunto una consistenza granulare. Diamo il via libera al grana di mandorle!

Francesca Più

 

 

Credits Img: Francesca Più – Modella: “La mia Sugarless”..

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