Pet therapy ospedaliera: arrivano i cani in rianimazione

L’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi di Firenze introduce la pet therapy anche nel reparto di rianimazione: è il primo progetto del genere in Italia.

Lo scorso 6 maggio è stato presentato all’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi di Firenze il primo progetto italiano di pet teraphy in reparto di rianimazione d’emergenza. I pazienti scelti verrano affiancati dai cani e dai loro conduttori, accreditati dalla Scuola nazionale cani guida per ciechi della Regione Toscana.

La sperimentazione sarà condotta dalle dottoresse Manuela Bonizzoli e Laura Tadini Buoninsegni con lo scopo di ridurre lo stress di coloro che sono ricoverati in rianimazione. Accarezzando i cani, i pazienti sono invogliati a muoversi e a essere più attivi, o ad affrontare con più fiducia la propria condizione.

Il Careggi ha già esperienza con la pet therapy, in particolare con un progetto che ha coinvolto malati affetti da sclerosi sistemica, una malattia autoimmune. Lo studio, in fase di pubblicazione, ha dimostrato come la presenza dei cani aiuti il paziente ad affrontare, e a volte a migliorare, il dolore cronico, agendo sulle condizioni psicologiche della persona.

Le sedute di pet therapy sono offerte alle persone che hanno un atteggiamento sereno nei confronti degli animali, nel rispetto dei loro bisogni emotivi e cognitivi. L’ospedale, naturalmente, assicura anche uno scrupoloso protocollo igienico-sanitario.

Ci auguriamo di veder crescere sempre di più iniziative del genere.

Redazione Anima.TV

 

Fonte: www.aou-careggi.toscana.it
Credits Img.

2 commenti su “Pet therapy ospedaliera: arrivano i cani in rianimazione”

  1. Tiziana Stanzani

    Secondo me questo è un altro modo per sfruttare gli animali, in tutti i modi possibile. Ci devono sempre “servire”, mai che siamo noi a servire loro.. Non a caso nell’articolo si parla di “sperimentazione”. Dove non arriva l’uomo, ci devono pensare Loro. Salvo poi ucciderli quando non ci servono più. Che comincino a permettere loro di frequentare spiagge, supermercati, ospedali, locali, e poi potremo parlare di pet terapy.

  2. Tiziana Stanzani

    Vergogna per non aver pubblicato il mio post in cui scrivo che non sono a favore della pet terapy almeno finchè gli animali non sarano amati e rispettati a prescindere. Se questa è “anima” e spiritualità, io non voglio più avere a che fare con voi.

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