Navigando nelle infinite possibilità dell'essere

21 DICEMBRE 2012

21 DICEMBRE 2012

Questo 21 dicembre è conosciuto ormai da tutti come la data della “fine del mondo”. Ma di quale mondo?

Se vi facessi una domanda: “Quale mondo voi vorreste che finisse?
Forse mi direste che non vorreste più vedere i politici corrotti, l’oligarchia dei pochi uomini che hanno il potere di tenere in miseria tutta la terra, la fame, la depravazione, la violenza, la guerra, le tasse, la crisi, e tutte le ingiustizie!
Mi piacerebbe sapere se a qualcuno venisse in mente di rispondermi: “Vorrei che finisse la mia percezione del mondo così com’è stata finora”.

Tutto quello che c’è fuori di noi è un riflesso di quello che c’è dentro di noi. Se vogliamo cambiare il riflesso, dobbiamo cambiare la sua origine e questa è un sentire interiore. Se vediamo nero vuol dire che dentro di noi stiamo generando nero. E quel nero sarà visibile fuori come se avesse realtà propria, indipendente dal nostro sguardo.

Una storia buddista racconta che se il Buddha, un essere umano ordinario e un essere degli inferi fossero di fronte allo stesso mare, ognuno lo vedrebbe in modo diverso. Per l’essere umano sarebbe l’acqua salata che tutti conosciamo, per il Buddha nettare divino e per l’essere degli inferi sangue e pus.
Spontanea nasce quindi la domanda: come sarebbe il mondo se cambiassimo la nostra percezione di esso? Come lo vedrebbe un Buddha e come un essere degli inferi?
E se il Buddha dovesse aiutare l’essere umano a percepire il mare nettare divino anzichè acqua salata… che farebbe? Trasformerebbe con una magia il mare o aiuterebbe l’uomo a cambiare il suo sguardo in modo che percepisca nettare divino?
E allora, in realtà, il mare è acqua salata, nettare divino, sangue o cos’altro?

Prendere consapevolezza che la realtà è determinata dalla nostra percezione e che è possibile generare una percezione di bellezza e amore, è il vero cambiamento del mondo. La realtà del mare è contemporaneamente acqua salata, sangue, nettare divino e tante altre cose, poiché è lo sguardo dell’osservatore a originare una realtà piuttosto che un’altra.
La compassione del Buddha è perché l’uomo non riesce a vedere la natura della realtà, quindi soffre, e non perché l’uomo vive in un mondo disperato.

Come vedremmo la situazione attuale attraverso gli occhi del Cristo?
In questo momento storico così particolare c’è la meravigliosa possibilità di cambiare il nostro sguardo così da poter vivere, sentire e percepire, quindi creare, un nuovo mondo.

Possono coesistere diversi mondi contemporaneamente? Sembra che la fisica quantistica dica di sì. Chi mantiene i vecchi occhi vivrà nel vecchio mondo e chi ne accetta di nuovi entrerà nel nuovo regno.
Il primo gruppo riconoscerà attorno a sé solo la devastazione; respingerà con aggressività ciò che non vuole e si attaccherà con avidità a ciò che desidera. Il secondo gruppo invece saprà abbracciare ogni ombra dentro e fuori di sé, così da trasformarla in luce.

Come al solito, tuttavia, anche per il 21 dicembre, noi ci aspettiamo che qualcun altro faccia le cose per noi: uncambio di vibrazione causato chissà da chi o da cosa… e tutti nel nuovo regno! Non credo avverrà così.

I nostri occhi devono scendere al cuore per vedere il paradiso, altrimenti continueremo a vedere e a vivere miseria. Dobbiamo generare il nuovo bellissimo regno prima dentro di noi e nello stesso istante lo percepiremo anche fuori.

Amici, tutto l’universo si sta disponendo per portarci luce negli occhi; se la accoglieremo lasciandoci abbracciare senza paura… luce e bellezza vedremo…

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