Navigando nelle infinite possibilità dell'essere

53. PASSIONI E TALENTI

Qualche giorno fa, vedendo i miei figli crescere, stavo riflettendo sul mio ruolo di genitore.
Quello che sto cercando di fare con tutta me stessa è di renderli indipendenti da ogni punto di vista: fisico, mentale, emotivo, spirituale… Per me essere indipendenti vuol dire riuscire a conoscere la propria vera natura per sperimentare la pienezza della vita ed essere felici.
Sto insegnando loro ad ascoltarsi a fondo affinché siano in grado di riconoscere le loro passioni, ciò che li rende vivi.

Ginevra, che compie dieci anni a giugno, ama ballare hip hop. Non è per nulla una mia passione ed è stata proprio lei a chiedermi con insistenza di iscriverla a un corso. Balla mentre passa per la stanza, balla quando va a scuola, balla quando apparecchia la tavola… e nel suo volto… sempre un sorriso stupendo e gli occhi che sprizzano gioia!
Qualche giorno fa sono andata a vederla a uno spettacolo organizzato dalla scuola di danza che frequenta, e sono rimasta shoccata: la passione è diventata talento!
Mio compito sarà quello di sostenerla con tutti i mezzi che ho a disposizione per aiutarla a coltivare sempre più la danza o qualunque altra cosa che la appassioni, in modo che le sue abilità accrescano con l’allenamento e possa forse un giorno poter vivere di questo.
Se la sua passione cambierà o si modificherà… io sarò con lei.

Passo dopo passo, nel corso del tempo, aiuterò i miei figli a scoprire cosa li fa sentire vivi e felici, cosa permette loro di percepire la bellezza e la pienezza della vita e farò in modo che mettano in quello tutto se stessi, senza riserve, senza paura, senza rinunciare di fronte alle eventuali difficoltà.
Confucio diceva: “Scegli un lavoro che ami e non dovrai mai lavorare nemmeno un giorno della tua vita”.
Per me queste sono sacre parole su cui tutti dovremmo riflettere.

Ci hanno fatto credere che abbiamo bisogno della sicurezza di un lavoro fisso per vivere, mentre Gesù afferma: “Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un’ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena”. (Mt 6, 24-34)

La sicurezza spesso distrugge la passione, la creatività, la libertà.
Potrebbe un artista creare a comando per otto ore al giorno, timbrando il cartellino quando entra e quando esce? Potrebbe un artista accettare questa schiavitù per essere sicuro di avere la tredicesima, le ferie pagate e la pensione?
E non siamo forse tutti artisti nelle nostre passioni?
Il problema è che occupiamo la maggior parte del nostro tempo quotidiano non in cosa ci appassiona veramente, ma in cosa ci dà sicurezza. Abbiamo rinunciato a essere artisti in cambio delle ferie pagate! E chi il lavoro fisso non ce l’ha, peggio ancora… ha paura! E chi è imprenditore… ha paura anch’egli e, invece di aprirsi ancor più alla propria creatività e passione, lascia spazio al timore della miseria… aprendole la porta.

“Cercate prima il regno di Dio e la Sua giustizia… e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta!”… ma chi ha tempo di cercare il regno di Dio? Dobbiamo usare tutto il tempo che abbiamo a disposizione per aver paura, per preoccuparci, per cercare la sicurezza della pensione, per trovare i soldi per quella misera settimana al mare!

E se cercassimo di pagare le bollette di casa provando ad aver fiducia nella nostra creatività, nella nostra passione, nella nostra arte mettendola in opera?
Certo, la nostra arte è ormai come un arto quasi fuori uso, ma quel “quasi” lascia ancora aperta qualche possibilità. E, certo, dovremmo dire addio alla sicurezza, ma tanto di sicura c’è solo la morte… non sarà poi così difficile scegliere un po’ di gioiosa follia per provare a creare qualcosa che parta dalla nostra passione!
Non vi sto invitando a lasciare il posto fisso, ma ad essere vivi in ciò che fate, qualsiasi cosa sia, e a coltivare le vostre passioni.

Al giorno d’oggi ci hanno fatto credere che il pazzo sia Gesù o colui che cerca il regno di Dio, mentre sia sano chi vende l’anima per la sicurezza di mangiare tutti giorni.
A me piace mangiare tutti i giorni, e ringrazio perché mi è dato, ma la mia anima immortale ha bisogno di un nutrimento più profondo che tiene in vita non solo il corpo: l’elettrizzante gioiosa sensazione di sentirmi percorrere dalla forza creativa per servire con amore attraverso le mie passioni.

E poi Gesù dice: “Cercate prima il regno di Dio e la Sua giustizia… e tutte queste cose ci saranno date in aggiunta”, questo implica sicuramente il mangiare tutti i giorni!
È giunto il tempo di credere più a Gesù che a “mammona”! È giunto il tempo di prendere rifugio nella ricerca del regno dei cieli piuttosto che nelle promesse dello Stato.
E osservate amici, Gesù dice: “Cercate prima il regno dei cieli…” ciò significa che non è necessario “trovarlo” per iniziare a essere felici e permettere alla vita di prendersi cura di noi… ma è sufficiente “cercarlo” con tutto noi stessi come priorità rispetto al resto…

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