Navigando nelle infinite possibilità dell'essere

07. IL POTERE DELLA GIOIA

 

Ritrovare e assaporare la gioia è centrarsi nella profondità del proprio essere, laddove non esiste né inizio né fine, ma si diviene unica essenza con l’amore divino, un flusso di creazione che si innalza su frequenze elevatissime e permette la più profonda trasformazione della vita, verso una visione consapevole tale da sollevarci dalla terra per riuscire a osservare dall’alto del cielo. Da lì, è possibile vedere, attraverso una dimensione più ampia di spazio e di tempo, riconoscendo la propria origine e la direzione verso cui muovere i propri passi.

Ciò avviene nel momento in cui riusciamo a entrare nei meandri della nostra intimità, ad accoglierci, decidendo di trasmutare alchemicamente il dolore in magica pozione di guarigione.

Lasciare dietro di sé qualcosa, recidendo i legami energetici con situazioni, persone e ambienti che ci danno certezza ma al contempo bloccano il nostro vero cammino, è spesso necessario per eliminare ciò che intralcia la strada e per riuscire a chiarire ciò che è veramente importante. Quante volte perdiamo la via che contiene sogni, desideri e bisogni produttivi per la nostra vita, seguendo, senza accorgercene, necessità che appartengono agli altri?

Darsi il permesso di chiedere, di ascoltarsi, di guardarsi dentro, ma soprattutto di scegliere, seppur da soli, quali porte varcare fa la differenza.

Una porta si chiude, ma una nuova realtà si apre attraverso la visione verticale amplificata che aiuta ad accettare attivamente e con fiducia il tempo di lasciar decantare le nostre mancanze, le paure, le sofferenze passate, di elaborare le ferite e intravedere un nuovo cammino verso i luoghi ignoti dell’anima, seguendo le leggerissime orme della gioia di poter essere finalmente altro.

Da questa prospettiva tutto muta, ci si svela e ci si scopre diversi, nuovi, unici rispetto a ciò che credevamo di noi. È in questo gioco – in cui, contemporaneamente, ci percepiamo in un modo o in un altro, in base alle varie tonalità affettive, avvertendoci vivi – che risiede la vera potenza in grado di rompere gli argini fissi della personalità e di orientare le nostre possibilità di esistenza. Il nostro corpo diviene il garante, poiché conosce, comprende e ci interpella costantemente, ricordandoci attraverso il suo linguaggio sottile che esiste una luce di creazione nella parte più minuscola delle sue cellule, capace di riattivare la vita dentro e fuori di noi.

Carmen Di Muro

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