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32. MALATTIE E TRASMUTAZIONE DELLE EMOZIONI NEGATIVE – PARTE 2

L’incontro con Massimo presenta molte interessanti caratteristiche negli eventi sincronici.

“La sincronicità avviene come coincidenza di eventi nello spazio e nel tempo, come qualcosa che va ben oltre il puro caso; si tratta di una peculiare interdipendenza di eventi obiettivi tra loro oppure di eventi obiettivi sincronici con lo stato soggettivo dell’osservatore”

C. G. Jung.

Come è noto l’evento sincronico racchiude sempre un significato profondo che ha la finalità di guidare la vita verso il suo scopo finale: il progetto divino che rende autentica l’esistenza.

32_A1L’incontro con Massimo è avvenuto presso una nota concessionaria di automobili di Brescia. Ero intenzionato a sostituire la vecchia autovettura monovolume, usata per la famiglia, con una nuova, e pertanto ho iniziato la “comune” visita ai vari concessionari per operare una scelta valida. Decido per la nuova autovettura ed entro nelle trattative per ”l’usato”. In questa occasione incontro Massimo.

E’ Massimo la persona incaricata di ritirare il mio “vecchio usato”. E’ evidente la sua difficoltà deambulatoria con incapacità a mantenere a lungo l’equilibrio in posizione eretta. Anche il suo modo di esprimersi non appare fluido e sciolto. E’ inevitabile parlare della mia professione. Basta la frase rivolta a mia moglie: “Daniela, non acquistiamola di colore nero, non mi va di presentarmi con una macchina nera a casa dei pazienti”, perché Massimo mi chieda alcune chiarificazioni riguardo alla malattia di cui è affetto: atrofia cerebellare di N.D.D.

Sono trascorsi alcuni mesi ed ora, con Massimo, cerchiamo di individuare i passaggi critici della sua esistenza a seguito dei quali possa aver prodotto persistenti emozioni negative in grado di alterare i meccanismi autoimmunitari e di equilibrio omeostatico.

In sintesi, tutta la vita di Massimo non è stata coerente ai suoi talenti, desideri, bisogni autentici dell’anima. Per amore e rispetto del padre ha scelto una professione ben lontana dal suo desiderio di operare come tecnico e dirigente sportivo nel mondo professionista del calcio. Per motivi economici ha dovuto supportare il padre in officina e nella vendita di automobili. Lo stress, le frustrazioni lavorative, il rancore inconscio represso, gli stimoli materiali continui del mondo degli affari lo hanno inoltre distratto dalle relazioni familiari e dai legami d’amore profondo. Solo ora scopre l’affettività, la tenerezza paterna verso le figlie e la complicità coniugale.

Non è da escludere che la tensione continua per raggiungere obiettivi economici per “salvare il padre” dal fallimento abbia interferito con i meccanismi di protezione delle membrane cellulari (vedasi puntate precedenti riguardanti le ricerche di B. Lipton) a sede cerebellare.

Ovviamente, sono ipotesi difficili da sostenere.

Di fatto, “le sincronicità” della sua malattia e del nostro incontro stanno cambiando radicalmente la sua vita. Massimo scopre il profondo valore degli affetti, dell’amore vero per la vita. Tuttora è impegnato a trasmutare l’autoaggressività che sviluppa di fronte all’impotenza di non riuscire a controllare i sintomi. All’età di 45 anni, per la prima volta, sente parlare di corpo eterico e di energie mentali che possono influenzarlo.

Entrambi ci auguriamo che il percorso intrapreso di trasmutare le emozioni negative possa fermare la malattia, unitamente alle cure farmacologiche e fisiatriche che, ovviamente, continua. Per ora il primo risultato è che per Massimo si apre un nuovo modo di vivere per dare autenticità alla sua esistenza.

Forse per Massimo può essere rassicurante conoscere la storia clinica di Elena e Teresa. Entrambe sono affette da sclerosi multipla, una malattia demielinizzante, ad origine sconosciuta.

Riguardo l’origine della sclerosi multipla “la teoria che riscuote i maggiori consensi è quella autoimmunitaria e/o infettiva da virus lento. Non esiste un test che permetta di porre diagnosi certa di sclerosi multipla, per cui il clinico si trova sempre di fronte ad un dilemma diagnostico e terapeutico specialmente nelle fasi iniziali” (J Gilroy, J. S. Meyer).

Elena e Teresa hanno messo ordine, chiarezza, pulizia nella loro vita familiare, affettiva, lavorativa. Da tempo praticano gli esercizi per trasmutare le emozioni negative e seguono una via spirituale: rispettivamente buddista per Elena e cristiana per Teresa.

I classici sintomi dell’astenia, delle parestesie, dei disturbi del visus e della motilità ecc… sembrano essersi fermati.

Elena ha divorziato da un marito che non amava. Lavora come vigile urbano in una grossa cittadina veronese. Teresa ha lasciato la famiglia d’origine, il padre e la madre perennemente in lotta e violenti tra loro, per trasferirsi a Londra, dove lavora come commessa.

I trattati di neurologia, a proposito del decorso della sclerosi a placche, parlano di forme benigne, con remissione dei sintomi, nel 30% dei casi. Elena e Teresa rientrano in questa statistica. Sicuramente esistono processi sincronici tra l’origine della loro malattia e la decisione attuale di non voler più a che fare con i meccanismi che generano emozioni negative…