Navigando nelle infinite possibilità dell'essere

52. UN MONDO DI BISOGNOSI… INCONSAPEVOLI!

“Ho bisogno di te!” ecco la frase che comunemente viene considerata amore, ma che in realtà nasconde una dipendenza psicoemotiva… che è l’esatto opposto dell’amore! L’Amore parte da un’abbondanza che riempie prima di tutto se stessi e poi si riversa sugli altri, mentre la dipendenza parte da una mancanza che affligge prima se stessi e poi tutti quelli che capitano a tiro. Per questo l’amore rende liberi, mentre la dipendenza imprigiona… ma lo si capisce sempre dopo, e spesso quando è troppo tardi. Appena il bisogno viene appagato, infatti, ci si sente forti e felici – proprio come sotto l’effetto di una droga – ma col tempo le insicurezze e le paure tornano a prendere il sopravvento e portano con sé aspettative, gelosie, tormenti, sofferenze, risentimenti, compromessi e tutto ciò che caratterizza la maggior parte delle attuali relazioni, che con l’amore non hanno nulla a che vedere.

Un altro “malinteso” dei nostri tempi, e non solo, è confondere il bisogno di riuscire/dimostrare con la passione. La passione è gioia di fare che infonde pace e grazia, mentre il bisogno di riuscire/dimostrare parte dalla paura di non farcela che crea stress e ansia da prestazione, facendo dipendere la propria felicità dal risultato finale… al contrario della passione che rende felici da subito perché ciò che conta veramente non è la meta, ma il viaggio.

Probabilmente l’equivoco peggiore dell’intera umanità riguarda proprio l’esistenza in se stessa, visto che nei secoli si è trasformata in un penoso bisogno di sopravvivere dove la gioia di vivere e quindi la pace, la leggerezza, lo stupore e la magia sono stati sostituiti dall’angoscia, dalla lotta, dalla frustrazione, dalla delusione e dalla paura. E questo ha creato nelle persone sempre più odio e rabbia verso tutto e tutti (compreso se stessi) col risultato che oggi ambizione e competizione sono considerati valori sani che nobilitano, giustificando di conseguenza il bisogno di potere e le relative guerre per conquistarlo.

Per non parlare dell’intera economia mondiale, che si regge proprio sui bisogni indotti, portando le persone a credere che il proprio valore dipenda dall’essere altro e dall’avere determinati status quali auto potenti, abiti firmati, tv e cellulari di ultima generazione, borse griffate, orologi, scarpe e suppellettili vari, che servono solo a riempire e abbellire un immenso vuoto interiore. Inutile dire che anche il bisogno di droghe, alcol, fumo, sesso e gioco d’azzardo serve a placare lo stesso malessere esistenziale, causato dalla mancanza di pace interiore che, per assurdo, viene vista come assenza di stimoli e quindi assenza di vita. Invece è solo grazie alla pace interiore che si può creare una vita piena e appagante… mentre dalla sua mancanza si crea ciò che oggi caratterizza il nostro mondo: conflitti, violenze, avidità, sofferenze, dolore, desolazione, miseria, dipendenze, psicosi, malattie, ecc.

Per ultimi, ma non per questo meno importanti ai fini del condizionamento psicoemotivo quotidiano, troviamo il bisogno di approvazione, il bisogno di considerazione, il bisogno di attenzioni e il bisogno di apparire, che portano le persone a dover modificare la propria immagine attraverso trucchi, tatuaggi o veri e propri interventi estetici e a dover condividere sempre con qualcuno il risultato di ciò che sono diventati o di ciò che fanno… Da qui l’importanza di avere un palcoscenico reale o virtuale (attraverso social) su cui “esibirsi” per sentirsi appagati, apprezzati o peggio ancora vivi, in quanto “si esiste solo se qualcuno guarda”, che è il presupposto del più grande falso mito – nonché bisogno da soddisfare a ogni costo – dell’attuale società: il successo!

Questa “sindrome da palcoscenico”, infatti, accomuna non solo artisti, relatori, insegnanti, politici, guru, motivatori e tutti coloro che ­– nascondendosi dietro la scusa di aiutare gli altri – necessitano/dipendono da un pubblico pagante/acclamante, ma anche chiunque senta l’esigenza costante di interagire attraverso Facebook, Twitter, Instagram, blog e social vari, per postare qualunque cosa, comprese decine e decine di selfie giornalieri. La conseguenza (o la causa) di tutto questo è il terrore della solitudine e tutto quello che si è disposti a fare o ci si racconta pur di evitarla, dal momento che viene considerata anche peggio della morte.

Invece, è proprio attraverso la solitudine, che le persone possono risvegliare il proprio maestro interiore, ritrovando quella magia, quella scintilla divina e quel potere utili a creare un mondo migliore basato sull’Amore verso sé stessi e la propria vita, e sullo stare bene, per non essere più condizionati, manipolati e imprigionati da falsi bisogni e ideali virtuali che accrescono solo infelicità, tormento e autodistruzione.

Ciò di cui l’umanità avrebbe realmente bisogno è l’Amor Proprio perché accresce nelle persone consapevolezza, libertà e potere… Solo ritrovando totalmente sé stessi, non si avrà più bisogno di altro! Tuttavia è stato inventato un ottimo deterrente per offuscare questa verità: la parola egoismo… anche se il vero egoista non è colui che è libero e felice, ma chi condiziona la libertà e la felicità degli altri!

Grazie a quest’ultimo equivoco, infatti, si è generato un mondo retto sui sensi di colpa, sulla paura e naturalmente sul bisogno… col risultato che chiunque oggi induca sensi di colpa, paure e bisogni, detiene il potere su tutti gli altri!

Quindi, ora, non ti resta che porti la grande domanda esistenziale che accomuna tutti: “Di cosa ho bisogno in questo momento?”

Lorenzo Capuano

ti-amo-comunque-promessa   ti-amo-comunque   ti-amo-comunque-cd

2-Un-mondo-di-bisognosi

 ..

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Lascia un commento con Facebook