Navigando nelle infinite possibilità dell'essere

29.LO ZOLFO

27/08/08

È rappresentato da una croce sormontata da un triangolo che guarda verso l’alto, il triangolo che rappresenta il Fuoco. Fuoco o volitività vincolata alla materia. Il simbolo dello Zolfo ci spiega che il Fuoco è prigioniero della Materia? Oppure che il Fuoco ha scopo solo quando sia congiunto a quest’ultima? La risposta è Sì ad entrambe le domande!

Vi è uno Zolfo Volgare del quale abbiamo già detto e uno Zolfo Filosofale o Nobile; lo Zolfo dei Filosofi è lo spirito dell’Uomo che si desta nella Materia, ed è tutta qui la differenza: se lo Zolfo o nostro Spirito rimane sopito, è prigioniero della materia, prigioniero di Saturno, se invece si desta significa che lo Zolfo o nostro Spirito trova il suo scopo; incarnarsi nella materia.

Ma lo Spirito (indisgiungibile dalla coscienza) dato che siamo in un Corpo, non è già incarnato? Si e no… se è sopito, prigioniero, sarà latente, incarnato sì, ma in un certo senso fuori dal gioco della diretta, lontano dalle decisioni della Coscienza, disattivato, spettatore impotente delle vicende scenografiche di una vita. L’Io ordinario, lo Zolfo volgare, inumidito dalle passioni, rilascerà il suo tipico odore di marcio, e non è un caso se il classico odore di zolfo è percepibile solo quando quest’ultimo si congiunge all’acqua, infatti, quando secco, è inodore e insapore. L’acqua con le sue passioni non è sbagliata in se stessa, a condizione che risponda alla gravità, che cada verso il basso, come da suo glifo, un triangolo che guarda verso la terra, quindi l’alchimista lascia che tutte le sue emozioni scendano e si raccolgano nel ventre, nell’oceano ombelicale delle forze vitali per far ascendere naturalmente verso l’alto le forze Sulfuree.

Lo Zolfo è ascensione, è glifo direzionale per le regioni Alte, è il senso stesso dell’esistere: IO SONO!

A patto che questo Essere sia affermato nella Materia e non fuori da essa, che avvenga nel cuore stesso della nostra corporeità Salina, poiché fuori dall’incarnazione, almeno fino ad un certo livello di evoluzione, è molto difficile evolvere e progredire, quindi tocca al nostro Io Ordinario o Zolfo volgare riconoscersi in quanto tale e ricordarsi di se stesso.

Il Mio Io non deve morire, deve mutare, che è una morte migliore!

La mia volgarità deve cessare di essere tale non perché è appunto volgare, ma perché la sua natura è quella di trasformare, perché la Volgarità è Naturale, e muta naturalmente; la volgarità, dello Zolfo, è una tappa, alle nostre latitudini e circostanze, Necessaria!

Lo Zolfo dei Filosofi, è una Traccia, un’indicazione solerte e potente, il magnete celeste che attira il nostro Mercurio verso l’alto; rimanendo con i piedi per terra.

continua

http://youtu.be/F-OVlPNxoGM..

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