Navigando nelle infinite possibilità dell'essere

63.L’ATTENZIONE, IL TESTIMONE E LA PRESENZA

L’esperienza professionale di psicoterapeuta mi dimostra sempre di più che il lavoro psicologico sui pazienti ha una reale efficacia e produce trasformazioni tangibili nella struttura del carattere, se è unito al lavoro sulla Presenza.

Non vi è dubbio che la personalità che formiamo attraverso le relazioni familiari fondamentali, ovvero con la madre e col padre ed anche con fratelli, sorelle e nonni, è la base da cui partire per dipanare la matassa del nostro ego. L’identificazione con una figura di riferimento, i conflitti interfamiliari, le emozioni represse ed i condizionamenti educativi, tessono una trama che avvolge l’identità, costruendo una falsa immagine di sé e del mondo.

Ma per poter sciogliere questa trama, addentrarsi nella sfera emozionale profonda e negli impulsi più rimossi, è necessario lavorare sulla coscienza, ovvero far sviluppare un centro d’identità, una percezione globale, un recupero del corpo, attraverso interventi mirati che tendono a far emergere il positivo dell’individuo, le qualità, l’ascolto.

Il centro d’identità, vissuto anche come coscienza globale di sé, viene preceduto e facilitato dalla nascita di un testimone, un centro di osservazione, che prepara l’avvento del sé.

Il recupero della relazione con il respiro e la meditazione sono strumenti indispensabili per ottenere questo risultato e condurre all’esperienza della presenza.

L’attenzione e l’ascolto, collegati al respiro ed alla meditazione, sono i catalizzatori del processo di trasformazione.

La psicologia trascura ancora il tema della coscienza, spiegandolo quasi esclusivamente in una chiave cognitiva, senza servirsi della vasta esperienza dei sistemi orientali, soprattutto dello Zen e del Vedanta, che possono dire molte cose sulla natura della mente e del sé, sulla costruzione delle illusioni e sulla percezione della realtà.

Il cognitivismo coglie un aspetto importante della mente e dei condizionamenti, ma non si riesce ad integrare con altri aspetti e soprattutto altri livelli della coscienza.

Mi auguro che sempre più studiosi dell’uomo integrino queste conoscenze, uscendo dai sistemi parziali, per creare un modello unico, al servizio dell’uomo e di tutte le sue incredibili possibilità.

continua..

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