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69.PSICOTERAPIA E NEUROSCIENZE

Il prof.Eric Kandel che è un’autorità nel campo delle neuroscienze afferma che l’apprendimento modifica e rafforza le connessioni sinaptiche. In poche parole ciò significa che il nostro sistema nervoso centrale si evolve e cresce con l’esperienza della vita. Questo dato, scientificamente accertato, comporta che l’apprendimento, le relazioni umane, le situazioni che affrontiamo hannoun’azione diretta sui neuroni e che la psiche non è più un concetto, ma una realtà neurologica. Potremmo dire che psiche è l’aspetto funzionale del sistema nervoso. Ricordiamo che la sinapsi è la connessione tra un neurone e l’altro.

Il prof.Alberto Siracusano afferma: “ Per Kandel la psicoterapia è in grado d’influenzare l’espressione genica e quindi modificare le connessioni sinaitiche. ”(Siracusano – Rubino, Psicoterapia e Neuroscienze, Il Pensiero Scientifico Editore)

Le conseguenze di queste scoperte sono sensazionali. Innanzitutto la psicoterapia assume una nuova dignità, invece di essere considerata da molti nell’ambito neuropsichiatrico aria fritta. Si crea un ponte tra psicologia e neuropsichiatria.

Esistono due tipi di memoria, la memoria esplicita o dichiarativa che è cosciente e la memoria procedurale, collegata alla dimensione senso-motoria, che è inconscia. E’ questo inconscio procedurale su cui agisce il processo terapeutico.

Siracusano dice: “ Le risposte dei genitori servono sia ad amplificare e rinforzare lo stato emotivo positivo del bambino, sia ad attenuare gli stati emotivi negativi fornendogli una protezione sicura quando è agitato. Queste esperienze ripetute vengono codificate nella memoria procedurale.” Durante i primi due-tre anni di vita il bambino si affida ai sistemi di memoria procedurale, che è inconscia. Ciò che qui ci preme sottolineare è che le emozioni e le esperienze dell’individuo producono modificazioni nell’area motoria e sensoriale del cervello.

“Questi cambiamenti strutturali sono raggiunti più velocemente nei primi anni di vita.”

continua..

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