Navigando nelle infinite possibilità dell'essere

15. DO IT YOURSELF

26/05/14

Il Diluvio, insomma, è un radicale cambiamento nell’immagine che hai del mondo e di te. L’Arca, la revisione del tuo personale dizionario, ne è parte integrante, ne è addirittura la causa: quanto più cambi il tuo modo di vedere, tanto più il tuo mondo vecchio scompare e il tuo mondo nuovo può emergere, come da un’inondazione.

In questo senso, si riferisce ancor sempre al Diluvio e alla revisione del dizionario, quel passo imbarazzante e impopolare del Vangelo: «Chi vuol salvare la sua anima, la perderà, ma chi perderà la propria anima per l’io la salverà. Che giova all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde se stesso?» (Luca 9,24-25).

Nelle versioni consuete si legge qui «chi perderà la sua anima per me», ma ho già spiegato nelle puntate precedenti perché preferisco tradurre in altro modo.

Quanto alla parola «anima», qui, nel testo originale è psykhé, che in greco voleva dire due cose: l’insieme dei contenuti della tua vita psichica (della tua mente, del tuo animo ecc.) e l’energia di essa. Dimodoché il passo viene a significare, in sostanza: «chi vuol salvare quel che conosce già, perderà la facoltà di conoscere, ma chi perde quel che conosce già, ritrova e salva questa facoltà preziosa». Solo che perdere i contenuti della tua vita psichica equivale a perdere tutto quanto il mondo che tu conosci: è dunque un vero e proprio Diluvio personale.

Somiglia un po’ a ciò che i filosofi scettici (IV sec.a.C.) chiamavano Epokhé, cioè «sospensione del giudizio», e che consisteva nel dubitare di tutto quel che agli altri sembrava vero o falso, utile o inutile, buono o cattivo. Altre forme di Epokhé compaiono poi qua e là in punti clou della storia della filosofia, da Cartesio, a Kant, a Hume, e fino a Husserl e a Sartre. Ma in nessuno l’intento è tanto radicale come nei Vangeli o nelle istruzioni di Dio a Noé. Sia in queste ultime, sia nei Vangeli, si tratta di liberare l’io dall’influsso del passato: delle parole-cause ereditate da altri, dai limiti che gli altri sono stati abituati a porre all’«io» superiore di loro stessi e di tutti.

Inevitabilmente, ci si libera in tal modo anche dal futuro che in base a quelle parole-cause altrui appariva possibile o desiderabile: smantellando il tuo dizionario, infatti, cominci a rivedere anche tutti gli scopi che prima potevi porti sia per ciò che riguarda l’Aldiqua sia per ciò che riguarda l’Aldilà. Diventi libero anche in quella direzione, e puoi guadagnare, in futuro, il mondo intero, ma sarà un mondo completamente nuovo rispetto a quello che conoscevi.

Il tuo «io» superiore ha assoluto bisogno di questo. Dunque Noè (ogni Noè, te compreso) è il coautore del Diluvio? O l’autore addirittura… Tutto ciò che è noto comincia a disgregarsi e a scomparire quando Noè lo vuole? Così semplicemente? Pare proprio di sì.

Igor Sibaldi

 

«Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada» (Matteo 10,34)

 

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