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19. RIUSCIRE A PENSARE PIÙ IN LÀ

31/07/14

Nei Vangeli si parla spesso di questo coraggio d’aver torto, cioè di questa fiducia in se stessi, tanto grande da far guardare sempre più in là del limite a cui ti sei fermato oggi. C’è anche, nel greco neotestamentario, un termine tecnico per indicare questo atteggiamento: metanoein, che letteralmente significa «riuscire a pensare più in là».

Purtroppo, nelle versioni consuete viene tradotto: «convertirsi», il che significa tutt’altra cosa. «Convertirsi» è, infatti, aderire a una nuova religione o ideologia, cioè dar ragione ad alcuni «molti», invece dei «molti» di cui ti fidavi prima. Metanoein lascia invece aperta la via anche a un’autonoma scoperta della verità – proprio come il verbo tardo-latino da cui derivò il nostro «accorgersi», accorrigere, cioè «rendersi conto di aver sbagliato».

L’idea che questi verbi antichi racchiudono è davvero splendida. È la più utile per qualsiasi filosofo o cercatore di verità. Basti pensare al fatto che tu solo puoi accorgerti di qualcosa, nessun altro può farlo per te; e che puoi accorgerti soltanto di ciò che è vero: di qualcosa di falso puoi semmai convincerti, o farti convincere, puoi crederci, incaponirtici, ma per chi si sforza in questi modi di ritenere vero il falso, il verbo accorgersi rimane assolutamente impraticabile – almeno finché quegli sforzi proseguono.

Inoltre, l’accorgersi è semplice: non richiede né sforzo né particolare preparazione culturale (a differenza del credere) ma soltanto di aprir bene gli occhi e la mente; ci possono riuscire anche i bambini… anzi, i bambini vi riescono, regolarmente, molto meglio di un adulto, e proprio perché la loro mente non è ancora stata riempita a forza di cose in cui dover credere – come dimostra la famosa favola del Re nudo (la ricordate?).

E ora che sapete cosa vuol dire quella parola tanto importante, provate a rileggere questo brano, tenendo conto della giusta traduzione di metanoein:

«E che dire di quelle diciotto persone che morirono nel crollo della torre di Siloe? Credete che fossero più peccatori di tutti gli altri abitanti di Gerusalemme? No, vi dico. Ma se non imparate a metanoein, morirete tutti allo stesso modo» (Luca 13,3-4)

Si potrebbe dire la stessa cosa delle vittime delle Torri Gemelle o di qualsiasi altra disgrazia collettiva. La loro morte – spiega qui Gesù – vi parla di voi. Per chiunque non abbia cominciato ad accorgersi di se stesso, della sua vita, di ciò che il mondo è per lui, la morte sarà comunque la conclusione insensata di una vita senza senso, anche se dovesse avvenirgli di spegnersi a cent’anni, tranquillamente, nel suo letto.

Se invece impari a metanoein, la vita non ti appare più come una quantità di tempo che giorno dopo giorno si riduce, ma come un continuo ampliamento dell’universo intero, un’ininterrotta crescita e scoperta di verità.

Tu quale delle due prospettive preferisci?

Igor Sibaldi

(Continua)..

4 commenti su “19. RIUSCIRE A PENSARE PIÙ IN LÀ”

  1. Chiedi e ti sarà dato…è proprio così ed ultimamente mi capita di “ricevere” nell’arco di un alba/tramonto.
    Questa è la risposta/conferma che ho chiesto proprio ieri all’Universo…grazie “messaggero dell’Infinito”
    Giovanna

  2. io posso , anche riuscire a pensare piu’ , in la, ma se devo crepare a 80, anni su una sedia a rotelle completamente rincoglionita, no’ grazie, e poi, come disse, una certa tizia, quel poco che ho vissuto, se qualcuno ti ha amato, vale piu’ di 100 anni d’amoreeeeeeeee

  3. Mi “accorgo” = sento un frizzolino nello stomaco, mi sorprendo, mi riveglio come da un “guarda fisso” ….CHE BELLO QUANDO MI SUCCEDE ! Grazie Igor !

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