Navigando nelle infinite possibilità dell'essere

19.SHIN

13/11/08

shIn ebraico: Shin. Talvolta, per esempio in Yisra’el, Israele, si pronuncia come la s di «sale». Secondo alcuni rappresentava l’arco che scocca la freccia, secondo altri uno specchio illumi-nato da fiaccole. È il geroglifico del desiderare, dello slancio, della ricerca di un nuovo orizzonte.

A mio avviso, Shin è anche e soprattutto il geroglifico della conoscenza. Talmente netta è la sua somiglianza con il geroglifico egizio che significava «conoscere»: una stella con tre raggi rivolti verso l’alto! E connesse con il conoscere e l’apprendere sono molte parole ebraiche che iniziano con shin:shaal, domandare; shevil, sentiero; shir, poesia; sekhel, intelligenza… e anche la parola più importante di questo nostro blog, e in genere di tutte le esplorazioni spirituali: shem, il Nome.

Nella sua interpretazione geroglifica, shem verrebbe a significare: «ciò che si conosce (SH) di un argomento, di una determinata area (M)» o anche «tutto (M) ciò che si può conoscere (SH)» di qualcuno o qualcosa. È insomma un termine vicinissimo, sia nel senso sia nella forma, al greco skhema, «la forma, la configurazione» di qualcosa. E avete mai pensato a quanto sono importanti i Nomi, nella scoperta dei mondi invisibili? Come le note per la musica. Degli Angeli, dei volti di Dio, delle dimensioni e dei significati dell’Aldilà noi non possiamo far altro che trovare i Nomi, e fare in modo che i Nomi siano precisi: altrimenti non ne abbiamo nulla, soltanto stati d’animo, aspirazioni vaghe – che, tra l’altro, quanto più sono vaghe, tanto più suscitano aggressività… l’avete notato? Chi non sa indicare con precisione qualche suo argomento di fede, o chi non ha ben chiaro che cosa indichino i Nomi usati nella sua religione, diventa ben presto intollerante, prepotente. Non avete mai incontrato persone del genere?

Quanto al dare nomi precisi sia all’invisibile, sia ai significati dei fatti e delle cose visibili, l’Angelo di questi giorni è insuperabile: i suoi «protetti» sono geni della chiarezza, filosofi innati, e non tanto cercatori quanto scopritori di verità. Secondo la Bibbia, tale genialità è certamente una dote divina: ’Elohim diede forma all’universo pronunciando i Nomi di ciò che intendeva creare («Disse: Sia la luce! E la luce fu» ecc.). E l’umanità, fatta a immagine e somiglianza di Elohim, aveva questa dote innata, mentre YHWH no. Narra infatti la Bibbia:

YHWH condusse dall’’adam tutti i tipi di animali e d’uccelli, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l’’adam avesse chiamato ogni essere vivente, quello sarebbe dovuto essere il suo nome. E l’’adam impose i nomi…

(Genesi 2,19)

E YHWH intanto rimaneva a guardare, sgomento, ammirato forse, di quell’abilità creativa. Di certo se ne preoccupò poi, quando l’umanità cominciò a evolversi e tutti quanti avevano una sola lingua (cioè si intendevano bene sui Nomi). YHWH disse:

«Ecco, sono un unico popolo, hanno una lingua sola! Questo è l’inizio, il principio della loro opera e, così come sono ora, nulla di ciò che progetteranno di fare sarà impossibile, per loro! Scendiamo dunque, e confondiamo la loro lingua, così che non si capiscano più gli uni con gli altri…»

Genesi 11,6

E distrusse la famosa Torre di Babele. E d’allora stiamo cercando di ricostruirla.

continua..

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