Il buio alchemico: la grande rinascita

L’umanità soffre per il caos, il consumismo e superficialità. Il 2012 potrebbe essere, secondo i Maya, l’anno della svolta. Ancor più per l’alchimista, che conosce il potere trasformativo insito nei periodi di crisi.

Il 2012 è alle porte e forse, a causa di un’eccessiva compenetrazione con le varie teorie espresse a riguardo, si è ingenerata nell’essere umano più vicino a certe tematiche una sorta di malessere, una interazione squilibrata con quelle realtà celate nell’intimo, che una volta fuoriuscite rischiano di fagocitare la visione sana della vita.

Un modo di vedere, per intenderci, che pur lasciando aperta la porta a possibilismi di ogni genere mantiene salda la consapevolezza di un vissuto esente da qualsivoglia elemento di disturbo, di una capacità raziocinante indipendente da estremizzazioni e da fenomeni eclatanti scaturiti dall’ansia di colmare le proprie frustrazioni e le inevitabili insoddisfazioni. L’umanità è ammalata, cova rancori, è in preda agli eccessi e rischia di soccombere minacciata da un consumismo divorante e distruttivo.

Le civiltà del passato avevano profetizzato tale passaggio e le conseguenze di un’accelerazione temporale che si sta manifestando con sempre maggiore evidenza. Tutto appare sclerotizzato. I Maya, in tal senso, ci hanno lasciato chiare testimonianze relative al momento storico e ai grandi cambiamentiche si profilano all’orizzonte, la cui culminazione corrisponde proprio al 2012. In realtà la data in questione è l’atto finale di un sovvertimento iniziato molto tempo fa e i cui effetti si sono palesati, con ogni probabilità, fin dal 1994.

Rapportando questi dati e questa situazione in ambito alchimico, ci troveremmo di fronte alla fase buia o Fase al Nero: la Nigredo Alchimica, la morte simbolica e la fine di uno stato materico. Il simbolo della putrefazione o cessazione di uno stato d’essere è ben configurato dal corvo, che ne incarna l’aspetto abissale profondo e la conseguente trasformazione, la morte appunto, raffigurata nel tredicesimo Arcano dei Tarocchi che allude ad un cambiamento profondo.

Dopo la Nigredo subentra un nuovo stato, l’Albedo alchimica, la rinascita simboleggiata dalla leggendaria Fenice, l’uccello che rinasce dalle sue stesse ceneri, mondato, rinnovato, risanato. In maniera analoga l’umanità deve perire, o per meglio dire deve esaurirsi il ciclo energetico attuale che ha determinato il caos e il trionfo provvisorio delle forze oscure (senza luce). C’è chi ipotizza una consapevolezza globale, una specie di iniziazione collettiva. È semplicemente assurdo.

Sappiamo bene che gli individui superficiali e gretti, dediti a uno stile di vita totalmente egoistico, difficilmente potranno beneficiare di tale ipotetico sviluppo. Chi ha lavorato su di sé, al contrario, ha una possibilità in più di pervenire allo stato di illuminazione. L’iniziato, l’alchimista che ha intrapreso un cammino trasmutatorio acquisirà le chiavi della Scienza Assoluta.

Comunque sia, il cambiamento o Fase al Bianco apporterà un ampliamento di coscienza e in senso lato, in un’epoca imprecisata, conferirà salute all’uomo ela vittoria sulle malattie per mezzo di una
frequenza vibratoria ristabilitasi in seno alla Madre Terra. Tale sostanza medicamentosa viene definita dagli alchimisti la Quintessenza Alchimica o materia primigenia risanante. La conquista della Verità Ermetica da parte dell’iniziato corrisponde alla comprensione delle chiavi simboliche della vita e della morte. Ma questa, come si suol dire, è un’altra storia….

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