Tantra, il matrimonio interiore

A differenza di quello che molti occidentali credono, la via del Tantra è ben più che una stravagante ginnastica sessuale. Il Tantra, accettando l’essere umano in tutte le sue espressioni, ritiene che la sessualità rappresenti un importante strumento di crescita spirituale e come tale considera il sesso un punto di partenza, e non di arrivo.



Molte persone si avvicinano al Tantra pensando di affidarsi a una tecnica esotica che risolva i loro problemi sessuali. In realtà, questa disciplina è un’antica scienza spirituale e viene praticata con il fine di espandere la consapevolezza di sé. Le pratiche sessuali costituiscono solo una piccola parte di questa dottrina, basata più in generale sull’atteggiamento di accettazione della vita in ogni suo aspetto, e che usufruisce di strumenti quali la meditazione, la concentrazione, la pulizia del corpo e la pratica delle asana o posture yoga. La sessualità, essendo tuttavia una delle esperienze più importanti e decisive per un essere umano, è considerata parte integrante nella crescita personale e spirituale di un individuo.

Le origini del Tantra risalgono al 2000 a.C. circa, quando il popolo degli Harappei si insinuò nella valle degli Indù. La società degli Harappei era caratterizzata da un notevole benessere e da un forte interesse per le arti. Era di tipo matriarcale e la sua religione era strettamente connessa con il corpo, il piacere e la sessualità. Tra il X e il XII secolo dopo Cristo, il Tantra visse un periodo di grande fioritura nel Nord dell’India ma fu in seguito soppresso con il prevalere della religione islamica.

Tuttavia sopravvisse, ed espressioni seguenti si ebbero in Cina, con la scuola taoista, ed in Tibet, dove si sposò con il buddismo, dando origine alla via del “Tantra rosso”. Col passare dei secoli, alcune scuole si limitarono a studiare l’unione tra il maschile ed il femminile solo sul piano energetico, dando vita al cosiddetto “Tantra bianco” che respinge l’esperienza connessa con le energie fisiche. Oggigiorno, con l’emancipazione della donna in Occidente, si è preparato il terreno per la riscoperta dell’unione del piacere con la spiritualità.

Il termine Tantra è composto dalla radice sanscrita “Tan” che richiama l’immagine della tela che viene distesa nel telaio e più in generale l’azione dell’espandere, e dal suffisso “Tra” che significa liberazione. Nella parola, è inoltre compresa la radice acustica “Ta” che indica i legami dell’ignoranza e dell’oscurità. Letteralmente, “Tantra”significa “espandere la coscienza per liberare dai legami dell’oscurità”. E l’oscurità non va rinnegata, semmai trascesa. Si pensi al fiore di loto, che trae nutrimento dal fango; anche la crescita spirituale dell’uomo inizia dal corpo e dalla sua energia sessuale. Vediamo meglio come.

Nel corpo risiedono le emozioni e, non a caso, un rapporto consapevole con le esigenze del proprio corpo è realmente possibile quando si è in grado di percepire gli stati emotivi più profondi, e viceversa. La via del Tantra esorta quindi ad affrontare le maschere emotive che abbiamo indossato per fuggire dai nostri mostri interiori, e che inevitabilmente interferiscono nella comunicazione con il partner. L’energia sessuale viene allora liberata da proiezioni o ideali forzati, per lasciare spazio all’accettazione di quello che siamo veramente, con le nostre paure, i sentimenti, i desideri e i bisogni più intimi.

È necessario essere estremamente onesti verso le proprie dinamiche interiori e non tutti sono disposti a denudarsi in una simile maniera. Niente a che vedere, insomma, con l’intento di assumere il controllo delle proprie prestazioni sessuali, anche se ciò accade come effetto secondario, dovuto a una maggiore conoscenza di se stessi.

Un altro aspetto importante è la capacità di provare piacere, non di rado inquinata da fattori culturali e/o personali. Occorre prendere coscienza di come si tende, spesso automaticamente, a ridurre o boicottare il piacere. Alcuni praticanti trovano sconcertante realizzare che ciò che chiamano “sesso” è in realtà solo una minima parte di quello che il sesso può essere: uno spazio interiore eppure allo stesso tempo immenso, nel quale è possibile abbandonarsi a nuove forme di piacere e di comunicazione con l’amato.

Nel Tantra, l’incontro con il partner stimola l’energia sessuale, chiamata kundalini, a espandersi e a salire lungo i chakra, “centri energetici” del corpo. Nel contempo, l’atteggiamento meditativo – cioè di osservazione, presenza e comprensione – consente all’energia dei piani spirituali di discendere nel corpo stesso. Pertanto, le due energie, legate rispettivamente alla terra e al cielo, si incontrano all’interno dell’essere umano (all’altezza del centro vitale corrispondente al cuore) e si dice che l’uomo fa esperienza dentro di sé della propria “donna interiore”, e la donna del proprio “uomo interiore”. Un’esperienza di fusione, questa, che trascende l’ordinario stato di separazione in cui vive l’essere umano.

Ecco quindi che il partner esterno diventa uno specchio che permette di vivere il matrimonio interiore, appena descritto. Tale condizione predispone a incontrare il proprio compagno senza proiezioni, filtri o maschere, e ad amarsi l’un l’altro in uno spazio meditativo, dove reciprocamente ci si aiuta a raggiungere una condizione estatica.

Per il Tantra, l’estasi viene raggiunta esplorando tutti gli aspetti del piacere dell’orgasmo. Infatti, l’estasi stessa è considerata come un orgasmo più grande, un’esperienza in cui i limiti di tempo e spazio vengono meno. Uno stato, ossia, che coinvolge pienamente tutte le espressioni del nostro essere sul piano fisico, mentale ed energetico, e grazie al quale acquisiamo consapevolezza e beatitudine. Come l’albero protende i suoi rami verso l’alto grazie alla forza delle radici, così l’uomo può dunque crescere verso il cielo, se radicato nel corpo.

Ancora oggi, il Tantra appare profondamente rivoluzionario. Forse, proprio perché è così antico che non può invecchiare. Non è una filosofia di cui discutere, non è un problema da risolvere bensì un “mistero da vivere” e uno “spazio in cui esistere”, come indicò il filosofo e maestro Indiano Osho. Il Tantra esorta a sperimentare totalmente e in prima persona il flusso della vita, e in questo non lascia spazio ad intermediari: si fida profondamente della natura umana e di tutti i suoi aspetti.

Camilla Ripani

Riferimenti:
Tantra, La via dell’estasi sessuale – Elmar e Michaela Zadra
Tantra per due, Una guida alla felicità della coppia – Elmar e Michaela Zadra
I Segreti del Tantra – Osho
www.ilcerchiodeltantra.com
www.yoga.it/article.php?idArticle=31
www.yogamilano.it/yoga/tantra_yoga.php.

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