2012: l’esame di maturità

2012: l'esame di maturità

L’umanità si trova in un momento cruciale della propria evoluzione, si tratta di un vero e proprio esame di maturità che coincide con il 2012… Come superarlo? Ce ne parla Peter Roche de Coppens in questa intervista a cura di Camilla Ripani.

 

– Che cosa sta succedendo all’umanità in questo momento? E’ giusto parlare di “crisi”?

La parola cinese per “crisi” è composta da caratteri che richiamano sia l’idea di “pericolo” sia quella di “opportunità”. In effetti, ogni crisi presenta sempre queste due valenze… Come umanità, stiamo vivendo un passaggio cruciale che è iniziato circa dopo la Seconda Guerra Mondiale e che durerà un secolo, terminando intorno al 2050. L’epicentro di questa crisi è quindi rappresentato proprio dagil anni che stiamo vivendo.

Per me l’essere umano si trova su un sentiero di evoluzione, dove comincia come animale e termina come grande essere spirituale. La Bibbia racconta la storia dell’uomo da Adamo al Cristo, e la si può leggere in vari modi. C’è l’ottica storica, dove si guarda agli eventi narrati come mera trascrizione di vicende che poco hanno a che fare con la nostra vita, oppure c’è l’ottica simbolica e analogica, con la quale ci accorgiamo che la Bibbia ci presenta anche dei simboli che descrivono la nostra autobiografia, che è l’autobiografia di tutti gli esseri umani. In base a quest’ultima prospettiva sappiamo che siamo arrivati su questo mondo come Adamo e che lo lasceremo come Cristo. Ovviamente non si tratta di un percorso fattibile in una sola vita, perché occorre il tempo per maturare…

A livello collettivo, possiamo individuare sette grandi fasi correlare con sette livelli di coscienza. Si tratta di periodi che, in analogia con le fasi di crescita dell’uomo, possiamo chiamare rispettimente: bebè, bambino, adolescente, giovane adulto, adulto, adulto maturo e vecchio. Come collettività, oggi stiamo vivendo il passaggio dall’adolescenza verso la fase adulta… il 2012, in pratica, è il nostro esame di maturità. E posso affermarlo in quanto ci sono moltissime tradizioni spirituali e mistiche che indicano il 2012 come il cuore di un passaggio fondamentale, alla fine del quale il nostro stile di vita cambierà, con nuovi valori e nuove priorità.

– Cosa possiamo fare per superare l’esame di maturità?

La fase dell’adolescenza è certamente la fase più difficile di ogni crescita. Il bebé e il bambino si erano affidati ciecamente a religioni e guide spirituali, ma ora l’adolescente si ribella a qualunque tipo di autorità e tradizione, e decide di credere solo a quello che può vedere. Ovviamente se ci si basa solo su un tale punto di vista si restringe di molto la possibilità di interazione con la realtà, arrivando a credere di essere soli e abbandonati al mondo, e che ogni cosa dipende da noi. Ma con tali premesse non si può che crollare nella depressione.

La mia esperienza con le famiglie spirituali mi conferma che se siamo parte di un gruppo di persone con le quali c’è comunicazione, affetto e un rapporto continuativo di fiducia, viene meno ogni sentimento di frustrazione, isolamento o depressione. Per questo la famiglia attuale è destinata a trasformarsi in una “famiglia estesa”; qui non viene rinnegato il nucleo di base costituito da genitori e figli, ma la famiglia completa è costituita da molte più persone, come una piccola comunità. In questo modo le persone vengono nutrite emotivamente e sviluppano capacità di equilibrio, oltre a un maggior sentimento di fiducia nella vita.

In pratica, l’Arca di Noé, il salvagente della nostra epoca, sono proprio le relazioni umane, che sono espressione dell’amore fra le persone. Per superare questo momento in qualche modo bisogna trovare un gruppo di persone con cui c’è comprensione, affetto, e di cui potersi fidare.

La sociologia ha già messo in evidenza come l’essere umano sia un essere sociale e che, qualora messo in isolamento, regredisce e perde la capacità di interagire in modo equilibrato con l’ambiente circostante. E’ interessante notare che in molte comunità africane se non hai un gruppo famigliare non sei nessuno; come persona singola in pratica non esisti, esisti invece come persona che ha relazioni con altre persone. I Greci antichi, inoltre, consideravano “barbari” coloro che vivevano isolati nella natura, mentre consideravano persone civilizzate coloro che vivevano nelle polis (le città-stato), dove potevano avere molte interazioni con le altre persone.

Le relazioni sono la chiave della salute psico-fisica, e spiega anche perché il lavoro può agire come una terapia, in quanto il lavoro stesso ci mette a contatto con gli altri e quindi ci dà la possibilità di ricevere vitamine d’amore.

Riassumendo, oggi più che mai è fondamentale avere un gruppo di persone – la propria famiglia estesa – come punto di riferimento, perché l’interazione con gli altri è nutrimento per la nostra psiche… è la capacità di relazionarci con gli altri che ci rende veramente umani.

– Si potrebbe pensare che una persona “evoluta” abbia maggiori capacità di relazionarsi con gli altri…

Direi proprio di sì… Mi ricordo che la mia madre spirituale, quando aveva già un’ottantina di anni, riceveva ancora da venti a quaranta persone al giorno che venivano a trovarla, per parlare con lei o ascoltare i suoi consigli. E non sarebbe potuto essere diversamente.

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