Cupido vince la tristezza

Cupido vince la tristezza

Cupido vince la tristezza… a patto che l’amore nella coppia sia espressione di rispetto e sintonia con i propri sentimenti e quelli del partner.

Il Corriere della Sera del 20 giugno 2002 riportava la seguente intervista: “Nada Starcevic sostiene che per combattere gli stati depressivi non è sempre necessario usare i farmaci, piuttosto è indispensabile un approccio emotivo nei confronti delle proprie intuizioni e dei propri stati d’animo, cioè maggiore coerenza e stima dei propri sentimenti. Solo così si può entrare in sintonia con l’Altro e sentirsi parte di un Cielo dove i Cupidi possono scoccare le loro frecce amorose”.

In altre parole, ciascuno di noi può, con un po’ di pratica, individuare i meccanismi che cercano da soli il proprio riequilibrio. Valutare la relazione con il partner e la qualità di vita che si ha nella relazione, significa andare nella direzione della auto-referenzialità e cioè la capacità di proporre se stessi all’Altro in modo da non svilire i bisogni né dell’uno né dell’altro nella coppia.

Consideriamo il seguente episodio.

In una coppia un uomo si rivolge a una donna dicendo: “Mi hanno detto che ti hanno visto a braccetto con Mario”.
La donna controbatte con una domanda: “Dimmi chi lo ha affermato e andiamo a chiedergli perché ha detto una bugia”.
L’uomo risponde: “Si dice il peccato ma non il peccatore”.

Si tratta del classico esempio della manipolazione nella coppia, dove non si affronta e non si sviluppa un’accusa precisa, ma la si lascia lì con l’obbligo che l’altro si continui a sentire in colpa e nell’impossibilità di difendersi. Questo non aiuta la sintonia nella coppia..

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