L’intelligenza non è tutto

L'intelligenza non è tutto

L’intelligenza, intesa come capacità razionale della mente, e misurata in genere con il Quoziente Intellettivo, è sopravvalutata. Per avere successo nella vita occorrone altre forme di intelligenza che coinvolgono le relazioni, le emozioni e il benessere fisico.

Si è stimato che il QI (Quoziente intellettivo) di Albert Einstein fosse 160, quello di Madonna sia 140, e quello di John F. Kennedy fosse solo 119. Ma, a quanto pare, per avere successo e realizzarci professionalmente, i punteggi del nostro QI potrebbero impallidire in confronto all’Intelligenza Emotiva, l’Intelligenza Morale e L’intelligenza del Corpo.

I classici test di intelligenza sono usati come indicatori della capacità di ragionamento logico e intelligenza tecnica. Un alto quoziente d’intelligenza è spesso un prerequisito richiesto per scalare i vertici del business di oggi. È necessario ma tuttavia non è sufficiente per prevedere la propria competenza esecutiva e di successo aziendale. Di per sé, infatti, un alto quoziente intellettivo non garantisce la capacità di distinguersi e superare gli altri.

La ricerca svolta dal Carnegie Institute of Technology mostra che l’85 per cento del successo finanziario di una persona in genere è dovuto alle sue “caratteristiche umane”, alla sua personalità e alla capacità di comunicare, negoziare e condurre. Incredibilmente, solo il 15 per cento sarebbe dovuto a conoscenze tecniche. Inoltre, lo psicologo e premio Nobel Daniel Kahneman, ha scoperto che le persone preferiscono fare affari con coloro che ispirazione fiducia e con cui si sentono bene, piuttosto che con qualun altro di diverso, anche se la persona simpatica sta offrendo un prodotto di qualità inferiore o un servizio a prezzi più elevati.

Con questo in mente, invece di concentrarci esclusivamente sull’intelligenza intesa in modo tradizionale, dovremmo fare un investimento per rafforzare la nostra Intelligenza Emotiva, Morale e Corporea. Anche se queste “intelligenze” possono essere sfuggenti o difficili da misurare, le loro implicazioni sono molto più corpose rispetto ai valori indicati dal Quoziente Intellettivo.

Intelligenza Emotiva

Questo è il fattore più noto dei tre. In breve si tratta di essere consapevoli dei nostri sentimenti e di quelli degli altri, di ciò che regola questi sentimenti sia in noi sia negli altri, e delle emozioni che sono appropriate per auto-motivarci e costruire relazioni.

Come migliorarla

In primo luogo, prendere coscienza del proprio dialogo interiore.
Tenere un diario aiuta ad accorgersi dei pensieri che riempiono la mente durante il giorno.
Lo stress può essere un killer enorme per l’intelligenza emotiva, per cui è anche necessario sviluppare delle tecniche per affrontare le varie situazioni e che possano efficacemente e rapidamente ridurre lo stress.

Intelligenza morale

Segue direttamente dall’Intelligenza Emotiva, e riguarda la nostra integrità, responsabilità, compassione e perdono. Il modo in cui trattiamo noi stessi è il modo in cui gli altri ci tratteranno a loro volta. Mantenere gli impegni, tutelare la propria integrità ed essere onesti sono fondamentali per l’Intelligenza Morale.

Come migliorarla

Usare meno scuse e assumersi la responsabilità delle proprie azioni.
Evitare le bugie, anche quelle piccole.
Mostrare simpatia e comunicazione verso agli altri.
Praticare accettazione e mostrare tolleranza di fronte alle carenze delle altre persone.
Il perdono non riguarda solo la relazione con gli altri, ma anche il modo con cui ci relazioniamo e percepiamo noi stessi.

Intelligenza del Corpo

L’Intelligenza del Corpo riflette ciò che sappiamo del nostro corpo, come lo percepiamo e come ci occupiamo di lui. Il nostro corpo ci manda in continuazione dei segnali: li ascoltiamo o li ignoriamo? Ci nutriamo di cibi vitali in modo quotidiano? Riposiamo a sufficienza? Facciamo esercizio fisico e ci prendiamo cura del corpo?
Apparentemente tali questioni potrebbero non essere correlate con le prestazioni aziendali, ma la nostra intelligenza corporea influenza decisamente il lavoro, perché determina in gran parte i sentimenti, i pensieri, la fiducia in noi stessi, lo stato d’animo e il nostro livello di energia.

Come migliorarla

Almeno una volta al giorno, ascoltiamo i messaggi che il corpo invia riguardo la salute. Possiamo monitorare attivamente questi segnali, invece di procedere come se avessimo il pilota automatico.
Una buona alimentazione, esercizio fisico regolare e riposo adeguato sono tutti aspetti chiave per avere un buon Indice di Intelligenza Corporea.
Monitorare il peso, assumere alcool in modo moderato e prendersi delle pause adeguate può notevolmente agevolare il funzionamento del cervello e il modo in cui si rende sul lavoro.

Cosa realmente occorre per avere successo

Non importa se non abbiamo ricevuto una formazione accademica in una super università. Una persona con minore istruzione ma che ha pienamente sviluppato la propria Intelligenza Emotiva, Morale e Corporale, può essere molto più efficiente di una persona che abbia una formazione impressionante ma che non ha sviluppato altrettante “intelligenze”.

Certamente è piacevole saper pensare in modo intelligente e razionale e aver un buon Quotiziente Intellettivo. Ma bisogna realizzare che non è sufficiente. Il nostro Quoziente Intellettivo può darci delle soddisfazioni a livello personale, ma la nostra Intelligenza Emotiva, Morale e Corporale porterà beneficio a tutti intorno a noi.
Le ricerche confermano che quando si riesce a padroneggiare la complessità di queste uniche e spesso sotto-valutate forme di intelligenza, si riesce a ottenere un successo più grande e ad essere considerati professionalmente più competenti e capaci.

Keld Jensen

Fonte: www.dailygood.org
Traduzione di Camilla Ripani.

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