Lupo cade nel fiume. Salvato dalla polizia.

Lupo cade nel fiume. Salvato dalla polizia.

Lupo finisce nelle gelide acque di un fiume nei pressi di Bologna, e viene salvato dalla polizia provinciale.

La vicenda è accaduta il 9 gennaio 2012 presso Camugnano, nel bolognese. Aveva gli arti posteriori semiparalizzati dal gelo e sembrava morto il giovane lupo salvato dalla Polizia provinciale.
L’animale era finito nelle acque gelide del Limentra e si trovava in stato di ipotermia, apparentemente privo di vita. I soccorritori l’hanno subito tirato fuori dall’acqua.

Per salvargli la vita gli operatori, coordinati da un veterinario, gli hanno praticato una lunga serie di massaggi cardiaci e la respirazione artificiale.
Gli agenti sono intervenuti insieme agli operatori del Centro recupero fauna selvatica di Sassomarconi, in località Mulino dei Sassi (Camugnano) grazie ad una segnalazione telefonica.

Al termine dell’intervento di soccorso il lupo è stato portato nella sede dei soccoritori per ulteriori cure.
Navarre, il nome dato al lupo, è ora seguito con attenzione.

‘Le prime giornate sono state cruciali per le condizioni dell’animale – spiegano al centro di Monte Adone – e si è reso necessario tenerlo in terapia intensiva monitorandolo giorno e notte. Sono state fatte molte indagini diagnostiche e di laboratorio che hanno immediatamente evidenziato diverse problematiche’.

Le lastre hanno rivelato la presenza di circa 35 pallini di piombo di 4mm distribuiti su tutto il corpo non mostrando fratture ossee. L’animale è stato colpito, probabilmente parecchio tempo prima, da diversi colpi d’arma da fuoco che non hanno causato nessuna lesione importante. Il lupo è stato sottoposto ad una risonanza magnetica e diversi altri esami.
Per la semiparalisi è stata impostata una terapia e l’animale è stato riportato al Centro. La patologia richiederà un tempo di degenza durante la quale sarà fondamentale il riposo dell’animale attenendosi a un preciso protocollo terapeutico.
Unitamente a quest’ultimo, come prassi al Centro vengono utilizzate diverse terapie omeopatiche e omotossicologiche. Per iniziare la delicata fase del recupero l’animale viene settimanalmente trattato con l’ozonoterapia e l’agopuntura.

‘Pur non perdendo la fierezza e la riservatezza che contraddistinguono la specie – aggiungono al centro -, Navarre accetta con pazienza di essere curato, dimostrando giorno dopo giorno una forte tempra e una crescente voglia di vivere’.

Il Centro si è posto l’obiettivo di reinserire Navarre nel suo habitat naturale.

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Fonte dell’articolo:
www.ilrestodelcarlino.it

Immagini da:
dallapartedellupo.blogspot.com/

 

VIDEO CON LA STORIA DI NAVARRE

http://youtu.be/oc_4NteT9rQ.

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