Febbraio: il ghiaccio caldo

Febbraio: il ghiaccio caldo

Febbraio è un periodo magico nella ruota dell’anno: la sua energia ci spinge a nuove germogliazioni, a nuove manifestazioni di ciò che è stato seminato e che ora richiede forza per nascere alla luce del sole…

Febbraio è un periodo magico nella ruota dell’anno, le energie della terra sono in questo momento di una purezza e di una limpidezza cristalline. In alchimia questo periodo dell’anno segna il passaggio alla Viriditas: dalla fase di purificazione si aprirà un periodo in cui l’energia purificata si preparerà a una nuova germogliazione. Non c’è nulla che richiami più esattamente alla mente l’aroma di febbraio come il colore verde chiaro dei primi accenni di germogli nelle piante.

Astrologicamente Febbraio segna la transazione dal segno dell’Acquario a quello dei Pesci. L’Acquario è un segno d’Aria associato all’energia universale, ai gas delle nebulose o al ghiaccio dei meteoriti e delle comete che sono il grande serbatoio cosmico della vita biologica. Il passaggio dall’inanimato all’animato è dunque la transizione dall’Acquario ai Pesci: l’entrata nel mare cosmico rappresentato dal segno dei Pesci dove tutte le possibilità di fruttificazione della vita sono disciolte e giacciono in attesa di germogliare a un’esistenza individuale e individuata.

Nell’alfabeto ebraico Nun, la quattordicesima lettera dell’alfabeto con valore 50, significa “pesce”, non un’unità ma il sostantivo generico. La parola “pesce” inteso come vocabolo singolare, è formata dalle lettere Ghimel e Dath, rispettivamente la terza e a quarta lettera dell’alfabeto ebraico. Insieme queste due lettere formano un’unità composta da due principi opposti e complementari a cui può essere riferito il significato di nascita. Il pesce nella tradizione è associato proprio alla nascita, alla moltiplicazione e nel culto cristiano in particolare a Cristo.

La parola “Pesce”, a cui si riferisce il nun, non è dunque la nascita sul piano individuale che ci rende “singoli”, ma la nascita a un piano superiore, collettivo e universale che ci rende partecipi del Tutto.

La quattordicesima lettera dell’alfabeto ebraico nun è allegoria dell’energia che ci porta febbraio con le acque fresche che scorrono dopo il disgelo. Il concetto rivelato dal nun è quello del principio liberato, dell’oro che circola nella fonte perenne della vita universale. I Pesci sono anche l’ultimo segno dello zodiaco, quello che ricapitola tutte le energie dell’uomo, dell’umanità intera e della ruota dell’anno, ciclo della terra in cui si specchiano le fasi di crescita dell’uomo. Oltre c’è soltanto il compimento e la nascita a un altro piano di coscienza.

L’energia del nun o dei Pesci è dunque quella di colui che si è compiuto, che sta per divenire qualcosa di nuovo, qualcosa che rinnoverà in lui la vita, ma è ancora debole come un accenno di germoglio. Dovrà ricevere il sostegno e il nutrimento che gli è necessario per germogliare e diventare albero o uomo espressamente compiuto.

Così il segno dei Pesci e il nun sono anche simbolo della debolezza o meglio del seme che si è spogliato di tutte le energie superflue, che ha attraversato tutte le fasi di un ciclo che l’hanno trasformato e contiene così, racchiuso in sé, il segreto e la potenza di una nuova creazione. Questa fragilità è dunque anche la sua forza.

Nei Tarocchi questo tipo di energia è rappresentato dalla quattordicesima lama degli arcani maggiori: la Temperanza. Sinonimo di adattabilità, frugalità e temperanza, questa lama contiene nei suoi significati i simboli della fontana dell’eterna giovinezza, di quella polvere d’oro che circola nelle fredde acque rigeneratrici dell’universo e che è formata dai granelli di tutte le opere “compiute”. Le energie investite in opere giuste, portate a compimento, non si disperdono né si esauriscono: esse rigenerano questa fontana dell’eternità che ha sede nel nucleo divino e universale.

Nel mese di Febbraio diventa più evidente ai nostri occhi l’allungarsi del giorno che ha inizio dal solstizio d’inverno per arrivare alla sua massima estensione a fine giugno, col solstizio d’estate. La nascita di questa percezione, della luce che si fa strada lungo il corso dell’anno, è indice di una germogliazione che sta avvenendo anche sui piani più sottili del nostro essere, nella nostra mente e nella nostra emotività.

I soggetti più empatici avvertiranno in questo periodo una duplice sensazione di rinnovamento e di vulnerabilità che accompagna sempre la vita in gestazione a tutti i livelli dell’essere. L’acqua fredda delle sorgenti montane e il verde appena accennato della natura che esce dall’inverno sono evocativi della straordinaria energia rinnovatrice che febbraio ci porta. È la potenza di un nuovo inizio che sgorga dalle profondità della terra, dall’oscurità dell’inverno per riportare la primavera e l’eterno ritorno del Tempo.

Elisabeth Mantovani.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Lascia un commento con Facebook

Torna in alto