Le tre regole del camminante

Tutti noi siamo dei “camminanti” in transito su questa Madre Terra… 

 

“Per andare dove non sai, devi prendere il cammino che non conosci.
(Don Juàn de la Cruz)

La prima regola per un camminante è: cammina verso nessun luogo oppure non cercare fini, obiettivi o scopi particolari, e non perderai l’appuntamento con l’infinito. La comprensione di questa regola è molto difficile ai più, siamo educati a perseguire uno scopo nella vita, a sapere in anticipo perché e per quale ragione intraprendiamo una qualsiasi azione… ma andare oltre allo scopo permetterà al pellegrino di sperimentare l’atto in sé, il momento presente dove l’unica attenzione è nel solo istante che siamo sicuri di stare vivendo.

La seconda regola è il silenzio interiore o la pratica del digiuno dai pensieri che implica interrompere quel rumore ossessivo costituito dal dialogo della mente che assorbe la quasi totalità della nostra energia. Per applicarla sarà sufficiente porre il 100% della nostra attenzione sul respiro, il peso del piede che si appoggia sulla terra e gli spostamenti continui di equilibrio da sinistra a destra e viceversa di cui fa esperienza il nostro corpo.

La terza regola, la più complessa per l’apprendista, è quella di non focalizzare lo sguardo su nulla in particolare del panorama che lo circonda, ma di estendere la vista a 180 gradi. Camminiamo con i piedi, non con gli occhi… sembra che questo lo abbiamo dimenticato. Per ricordarcelo, ci può aiutare, ogni tanto, camminare bendati come fossimo ciechi, per riattivare gli occhi del corpo e riscoprire i nostri sensi intorpiditi dalla dittatura della vista…

 

Estratto da Pratiche Sciamaniche di Alessandra Comneno

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