Vivi di vita: non sei i tuoi anni

Tu non sei i tuoi anni! L’età anagrafica dice solo quanti “giri” si sono compiuti su questo pianeta, che ha la prerogativa di girare su se stesso all’interno di un sistema solare… Articolo di Corrado Ceschinelli

 

Qualche sera fa, in una trasmissione televisiva, si discuteva sull’età in cui una persona è considerata anziana. Naturalmente tutto l’argomentare girava intorno a un numero: si partiva dal riferimento attuale dei 65 anni, per concordare che, in ragione dei cambiamenti di costume e del conseguente allungamento della vita media, tale valore fosse quantomeno da ridefinire. A nessuno è sfiorata l’idea che l’età è un artificio, un concetto, un parametro puramente mentale, di comodo. Se ci pensiamo con un po’ di attenzione, la vita è, prima di tutto, manifestazione di energia, attimo per attimo in cui accade. In tutte le forme di vita diverse dalla nostra è più facile riconoscere questa realtà, non essendoci di mezzo la ragione, l’intelletto, la coscienza. È da questo punto di vista che la vita non ha età e non ha tempo, ma solo espressione.

Riconoscere e accettare questa verità metterebbe immediatamente a nudo tutta una serie di luoghi comuni e riferimenti, inducendo a concentrarsi solo sul presente, l’unico tempo reale e concreto, in cui la vita accade e si manifesta. Del resto, questa è la peculiarità più eclatante degli ultracentenari in salute di tutto il mondo: stare nel presente vuol dire allontanarsi dalle convenzioni e dagli obblighi stabiliti o indotti dagli uomini, alleandosi con le prerogative congenite della vita.

Tu non sei i tuoi anni! L’età anagrafica dice solo quanti “giri” si sono compiuti su questo pianeta, che ha la prerogativa di girare su se stesso all’interno di un sistema solare. Se aggiungiamo che la nostra dimensione/essenza è composta di materia e di energia in continuo divenire, sarebbe più corretto e conveniente occuparsi di come favorire e sostenere questo processo. Naturalmente, senza una ridefinizione della vita e dei suoi significati, è molto difficile uscire dalle trappole e dalle gabbie del sistema, che ha tutto l’interesse a conservare questa ignoranza e ad oscurare questa verità.

Nessuno nega che un’organizzazione sociale necessiti di disciplinare alcune fasi della vita; il guaio è che manca completamente qualsiasi considerazione sugli stati reali dell’esistenza, e questo provoca non poche conseguenze personali, sociali e ambientali. Se è vero che la vita terrena è un ciclo con una durata ben definita, un conto è trascorrerla nelle migliori condizioni vitali, con l’intento di sviluppare tutto il nostro potenziale, compiendo questo viaggio in salute verso l’affermazione dell’amore; altra cosa è la profanazione dei nostri corpi vivendo un’esperienza che, per ferite patite e distorsioni attuate, ci impedisce di riconciliarci con il tutto da cui veniamo, e di cui facciamo, indissolubilmente, parte.

Torniamo al tema degli anni, dell’età. Fatta questa riflessione, sarebbe più corretto e pertinente parlare di un’età biologica, ovvero dell’effettivo stato fisiologico e funzionale del corpo, nonché di un’età “coscienziale”, intesa come espressione di una maturità che si costruisce nell’esperienza: un processo e un percorso che attraversa e riguarda la coscienza di ognuno di noi. Tutto questo ci riporta al tema dello stile di vita, e al riconoscimento della dimensione dell’anima, della spiritualità: due dimensioni che devono ridefinire i principi e i valori ispiratori della cultura del vivere. Non è un caso che i nostri corpi siano più vecchi e malandati del dovuto e le nostre menti oltremodo “immature” e attraversate da mille tormenti e difficoltà. Dare credibilità all’età anagrafica, secondo gli stereotipi sociali, rischia di soffocare quell’impulso vitale che non ha tempo e non ha età, e che andrebbe vissuto fino alla fine con lo spirito della gioia e della gratitudine, a prescindere dagli anni.

Il problema vero è che siamo già vecchi da giovani o, peggio ancora, rischiamo di morire prima ancora di aver imparato a vivere. E allora, tu quanti anni senti di avere?

Corrado Ceschinelli

Autore del libro Codice Vitariano (Anima Edizioni)

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