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246. IL GUERRIERO E LA TRASFORMAZIONE INTERIORE

La trasformazione interiore denota un processo che non ha niente a che fare con la spiritualità banalmente intesa, alla quale si attribuiscono valenze romantiche e misticamente deteriori.

L’aggettivo interiore non sta a indicare una dimensione che è collocabile in un dentro che si contrappone al fuori della forma. La forma è anch’essa una manifestazione della coscienza. Per ciò la trasformazione interiore di fatto è un processo che comprende l’individuo in maniera integrale; è il sistema intero che si modifica nel suo assetto.

Il ricercatore della coscienza è quindi un ricercatore integrale che agisce sui suoi equilibri sottosistemici, mente, corpo, emozioni, istinti, percezioni.

La trasformazione interiore è un processo attuato scientificamente, con la consapevolezza degli strumenti atti ad attuarlo e degli interventi da fare su di sé. Ogni sistema ha una intelligenza intrinseca a esso e questo vale ancor più per l’essere umano, capace di autocoscienza, ovvero di osservazione di sé. Di conseguenza, quando si agisce su un sottosistema di se stessi, si modifica  l’equilibrio dell’intero sistema secondo un principio di autoregolazione.

Coscienza e organizzazione del sistema coincidono, quindi a un diverso assetto del sistema corrisponde una diversa coscienza. Nell’essere umano c’e la meravigliosa capacità di essere consapevoli della coscienza, ovvero di essere consapevoli sia del processo sia dell’insieme. In realtà non ci sono diverse coscienze perché la coscienza è una, ma ci sono diverse consapevolezze. “Cambiare coscienza” è un modo di dire per indicare in realtà una trasformazione della consapevolezza di sé.

La corazza in cui siamo intrappolati è una metafora efficace per indicare la disfunzionalità del nostro sistema-individuo causate dalle influenze squilibranti dell’ambiente familiare e sociale e anche dell’habitat. Non è dunque un qualcosa in cui siamo intrappolati, ma è un cattivo funzionamento.

La ricerca interiore consiste dunque nel recupero della funzionalità del sistema-individuo. Tale funzionalità non solo produce una nuova consapevolezza, ma riattiva i canali di comunicazione con il sistema totale in cui siamo inseriti perennemente e che possiamo chiamare Cosmo, Coscienza o Dio… Come lo chiamiamo non è importante, ma è importante averne esperienza.

La goccia del mare che ripristina la percezione consapevole di sé, diventa consapevole anche del mare e si riconosce in esso.

Roberto M. Sassone

 

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4 commenti su “246. IL GUERRIERO E LA TRASFORMAZIONE INTERIORE”

  1. Mi scuso da subito per non essere all’altezza di esprimermi come lei ! Pero’ sono totalmente incuriosito dal come lei ha ottenuto queste conoscenze e dall’affirmatione che non attraverso la sofferenza ci si arriva a questi risultati .

    1. Roberto Maria Sassone

      Ci vogliono anni ed anni di meditazione quotidiana ed un continuo lavoro sulla propria personalità.
      La sofferenza porta certamente in alcuni casi ad aprire gli occhi, ma anche il contatto con la propria essenza (sempre per mezzo della meditazione e del profondo contatto con il corpo)

        1. Osserva te stessa, entra negli angoli piu’ bui del tuo esse -re, circoscrivi dentro di te ogni forma di dubbio e di paura al loro primo insorgere. Fai violenza a te stessa imponiti l’agio la certezza e la felicita della tua-re-gina. non sono le condizioni del mondo a renderti infelice ma il tuo canto di dolore a creare tutte le miserie del mondo. la poverta’ e’ una malattia mentale tutto quello che vedo e tocco e’solo luce solidificata tutto cio’ che percepisco non e’ altro che una proiezione dei miei pensieri e organi.

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