Caro viandante, sono stati giorni densi, in cui di persone che si sono arrabbiate e sono uscite di senno ce ne sono state tante. Spesso ciò che vediamo è riscontrabile anche su vasta scala. La TV e le radio ne sono la prova. Che cosa sta davvero accadendo? Le persone sono più cattive? Il divino ci vuole punire? Si è attivata una qualche profezia che ci porterà all’estinzione di massa?
Credo sia utile fermarsi a riflettere, potrebbe trattarsi di uno di quei casi in cui ne va di noi.
Facciamo un passo indietro
Chi guida la nostra personalità? Se fosse la coscienza, noi esseri umani saremmo degli illuminati e il mondo andrebbe meglio. Invece, in percentuale molto alta, la personalità è gestita dall’ego. Questo produce rabbia, poiché l’ego molto spesso si offende, arrivando a interpretare i fatti della vita o le relazioni con gli altri come torti personali.
Un incendio
Quando si attiva la rabbia, l’ego ha già avuto la meglio. A quel punto la rabbia deve essere gestita e questo non ci aiuta a elevarci, si tratta infatti di inutili dispersioni d’energia. È necessario comprendere il motivo per cui la rabbia si è accesa, ed è sempre una reazione dell’ego ferito, sovrastrutturato, certo più potente della coscienza.
Trovare la motivazione segreta
Riuscire a scovare la motivazione segreta che accende la rabbia è lo scopo verso la via dell’accettazione. Senza questo processo non è possibile arrivare ad avere il controllo sulle reincarnazioni e saremo quindi costretti a ritornare. Riuscire a emergere dal gioco che continuamente ci sposta tra la tristezza e la felicità è la sfida. Riuscire a non essere sottomessi alle emozioni è la via maestra. Questo ci permetterebbe di elevarci dal ciclo delle reincarnazioni, avendo in questo modo il destino finalmente nelle nostre mani. Riuscire a tornare sempre al centro, qualsiasi sia la situazione alla quale siamo sottoposti, non è certo cosa da poco, risulta tuttavia necessaria.
Coltivare la gratitudine
Spesso dimentichiamo di essere grati e questo accade in molteplici modi. Ci arrabbiamo, arriviamo a perdere la pazienza con i nostri genitori proprio perché ci siamo dimenticati di essere grati. Arrivare a riconoscere nel cuore tutto quello che ci hanno dato e hanno fatto, potrebbe farci coltivare la pazienza. La gratitudine si dimentica facilmente, e questo produce impazienza rispetto alle nostre relazioni quotidiane. Ripagare la gentilezza, sempre, con altra gentilezza… e in questo senso anche la pazienza lo è. Imparare a coltivare noi stessi, ripulire il cuore, onorerà la virtù dei genitori.
Durante la giornata ci capita spesso di dimenticare la parte buona del cuore e collegarci a quella contaminata, poiché di rimando vediamo fuori solo il peggio. Un vecchio modo di dire zen dice che ciò che è puro e leggero sale; ciò che è contaminato va verso il basso. Ora se noi arrivassimo a sapere la nostra posizione nel mondo, capiremmo anche cosa dovremmo fare.
L’uomo, il demone, il giusto, il santo
Nell’elevazione verso l’illuminazione è possibile scorgere quattro tipologie di persone: l’uomo, il demone, il giusto e il santo. È il cuore della persona che decide chi diventare. Il grado di ego fa di noi: uomini, demoni, giusti o santi. Il santo è una immagine di Dio, il giusto ha una percentuale di ego pari a zero. Purtroppo la massa ha scelto di purificare il cuore attraverso lo stato di dolore. E così è. Ecco che sono stati e sono e saranno necessari i disastri, le calamità naturali, gli incidenti. Se tutti noi avessimo il cuore sgombro dall’ego, tutte queste sofferenze sarebbero spazzate via all’istante.
Operare per la luce
Le guerre sono prodotte dall’ego distorto; le violenze, i ladrocini, la disperazione, gli omicidi, i suicidi sono tutte dinamiche figlie dell’ego distorto. I nostri panni, i nostri corpi, vanno puliti velocemente affinché la luce li penetri e i mali si dissolvano.
Vogliamo davvero fare qualcosa per neutralizzare le scie chimiche, le guerre, la fame, l’inquinamento? Lavoriamo su di noi, puliamo l’ego. Arriviamo a essere santi. Se la luce è in noi bloccata, non avviene il regno di Dio. Quando il nostro corpo sarà luce, questa potrà fuoriuscire e i mali del mondo verranno illuminati, e ognuno vedrà la verità e smetterà di alimentare il problema. Ognuno di noi quindi è direttamente responsabile sia della quantità di buio del suo tempo, sia del tempo che sta programmando nel buio a venire, sia della possibilità del risveglio collettivo.
Far uscire la luce per trasformare il destino del mondo
Vuoi salvare il mondo? Cambia te stesso! Il karma collettivo può essere sciolto se ognuno di noi lavora sul proprio singolo ego.
È necessario il desiderio di migliorarsi. In una persona buona come nel santo vi è la stessa quantità di luce, ciò che cambia è solamente l’immondizia che ne oscura la forza. Quell’immondizia è prodotta dall’ego. Il cuore perverso dell’uomo deviato è responsabile del nutrimento costante di ciò che saranno e sono i mali del mondo peggiori. Riuscire a sentire questo è la chiave per attivarsi subito al desiderio di divenire migliori.
Riuscire a ridurre l’azione del nostro ego in formula sempre maggiore è il modo per procedere. Capire che, se una cosa non va, ne va di me, come di tutti. Il cuore dell’uomo può essere demoniaco e attirare i grandi disastri, invitando in tal modo le energie malvagie esterne.
Attivare il desiderio che ci porta a pulire oggi fin dove vedo, e domani ciò di cui mi accorgo, può sgomberare l’effetto dell’ego e denutrire l’egregora nefasta che stiamo alimentando.
Monia Zanon
Operatore olistico con livello Trainer, accreditato SIAF (Società italiana armonizzatori familiari, councelor, operatori olistici) codice di attestazione VE855T-OP. Professionista disciplinato ai sensi della legge 4/2013. Direttrice didattica dell’accademia Human Project ®.
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