Fino ai 10 – 12 mesi il latte materno ha un potere nutritivo completo ed è sufficiente per consentire la crescita del bambino, ma è possibile iniziare lo svezzamento intorno ai sei mesi. Lo svezzamento dunque non deve avvenire prima di questo periodo, almenoché non sopraggiungano problemi nella quantità e nella capacità nutritiva del latte materno.
Anche lo svezzamento, come il parto, è un’altra fase di passaggioda una condizione di dipendenza dal seno in cui prevale la suzione, ad una posizione più evoluta in cui il cibo può essere preso da altre figure, prima fra tutte il padre. Inoltre più avanti con i primi dentini inizia anche una rudimentale forma di masticazione. Di fatto il bambino ad ogni livello del suo sviluppo neurofisiologico sta diventando sempre più attivo. Lo svezzamento non deve essere improvviso perché ogni brusco passaggio lascia una ferita nella struttura del carattere e la ferita è molto profonda quando avviene nelle prime fasi della vita. Uno svezzamento prematuro corrisponde ad una perdita e ad un abbandono.
Se il bambino rifiuta il nuovo cibo che viene proposto non si deve insistere forzando la bocca con il cucchiaino; questa azione è una vera intrusione che fa nascere una profonda sfiducia nel bambino e la sensazione che bisogna difendersi dall’ambiente. La gola si chiude, la mandibola si contrae. Si gettano le basi caratteriali per sviluppare questo atteggiamento: non faccio entrare niente dentro di me, ho paura di essere invaso.Il bambino deve anche poter toccare il cibo con le mani e portarselo alla bocca per iniziare a scoprire la sua indipendenza e ha bisogno di orari regolari perché i ritmi biologici sono importanti.
Quindi niente forzature: pensate che enorme trauma per il bambino sperimentare fin dall’inizio che le persone che ama sono quelle che più gli fanno male!!!
Continua
http://youtu.be/D778OjNKC-8..
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