Le gambe ci indicano chiaramente qual è la nostra relazione con la terra, con la realtà e con la vita. Sappiamo ormai che sono le nostre radici. Alexander Lowen ha privilegiato molto tutti gli esercizi di grounding (radicamento) proprio perché dal contatto con la terra attraverso i piedi dipende l’assetto fondamentale della nostra vita.
Se non si ha la sensazione di potersi affidare alla Terra, le gambe sono un ricettacolo di paura e sono perennemente contratte per la paura di cadere. Non avere il terreno sotto i piedi, perdere l’equilibrio, sentirsi sradicati, sono tutti temi somatopsicologici consueti in un periodo della nostra storia in cui è molto forte il senso dellaprecarietà.
Alcuni hanno le gambe sottili che contrastano con un busto potente: non si sostengono sul suolo, ma si reggono sul torace. Altri hanno gambe grosse e corte ed un toracino esile: sono impantanati al suolo e il loro cuore è ristretto.
Un’altra indicazione che possiamo ricavare dalle gambe è il modo in cui ci poggiamo al suolo: con i talloni o con le punte; cadiamo in dietro o in avanti più facilmente, se uno ci spinge?
Se ci poggiamo sui talloni siamo trattenuti dall’andare in avanti. Se ci poggiamo sulle punte siamo proiettati verso il futuro. Nessuna di queste due posizioni, sia fisiche che psicologiche, è equilibrata. Il peso deve essere distribuito in maniera uniforme su tutta la pianta del piede. Vivere nel passato o nel futuro è inventarsi la vita .
Anche se ci poggiamo prevalentemente sulla destra o sulla sinistra alimentiamo una disarmonia, privilegiando il maschile o il femminile, l’energia yang o yin.
Camminare molto, passeggiare, fare tracking, favorisce il contatto con la terra ed aiuta a recuperare energia vitale e stabilità. Lo consiglio vivamente più della palestra.
continua..
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