Anatomia della Guarigione

 

Conferenza di presentazione del libro Anatomia della Guarigione di Erica F. Poli (Milano, ottobre 2014)

 

Tra gli argomenti del video:

Cosa vuol dire guarire? Come si raggiunge la guarigione? Cosa si può dire dal punto di vista scientifico? E da quello emotivo?

Le neuroscienze dimostrano che il cervello del cuore svolge un ruolo importantissimo nella regolazione dei processi fisiologici.

La guarigione è sempre un cambiamento e passa attraverso processi di trasformazione interna che spesso innescano cambiamento anche sul piano esterno.

La guarigione non può accadere se ci sono credenze limitanti subconscie, che governano il modo in cui vediamo la vita.

L’essenza della guarigione è il recupero del potere personale, cioè dell’idea di poter incidere sul proprio destino.

La radice delle parole “curare” e “guarire” rimanda al “diventare consapevoli”.

Ci ammaliamo quando il nostro terreno è permissivo nei confronti della malattia.

Parliamo di Sette Principi della Nuova Medicina Integrata.

Primo Principio. Il ruolo della psiche nei processi di malattia e guarigione.

La malattia è un portare di un messaggio. Sopprimere il messaggero senza comprendere il messaggio non è saggio.

Secondo Principio. L’esistenza dell’inconscio.

A volte ci si sente “colpevoli” dell’essersi ammalati, come se non fossimo abbastanza “bravi”. In realtà il subconscio incide fortemente sulle nostre scelte.

Terzo Principio. Il ruolo delle emozioni. Le emozioni sono sia fatti psicologici sia fatti somatici, e sono centrali per quello che riguarda la guarigione.

L’essenza delle emozioni è l’energia. Le emozioni si traducono nel nostro corpo.

Quarto Principio. Riguarda l’energia e i principi energetici.

Quinto Principio. L’anima come elemento essenziale della guarigione.

Sesto Principio. Riguarda la Medicina Integrata.

Settimo Principio. Vademecum per risalire all’origine dei nostri disturbi.

Emozioni represse troppo a lungo, conducono a una lesione biochimica. Se la cosa prosegue, l’alterazione diviene cellulare. Ulteriormente, saranno interessati organi e tessuti

Quando la nostra coscienza cresce, la malattia come concetto non esiste più, esiste piuttosto il distacco dalla nostra anima, la separazione dalla nostra essenza.

Parliamo di tre “livelli”, corrispondenti a tre diversi stati di coscienza e a tre diversi livelli di attivazione cerebrale.

Abbiamo anche tre cervelli. Il primo è la corteccia. Poi il sistema limbico (cervello emotivo) e il cervello rettiliano. Possono lavorare in modo integrato, ma ciascuno ha visioni del mondo diverse.

Il cervello rettiliano si occupa di funzioni legate alla sopravvivenza. La relazione e l’attaccamento sono gestiti invece dal cervello limbico (affettività). La corteccia si occupa di razionalità e pensieri logici, ma la parte prefrontale della corteccia è correlata a stati di compassione, empatia, trascendenza ecc.

Al livello tre di coscienza accade che tutte queste strutture lavorano insieme e dialogano fra di loro.

Due strumenti fondamentali per arrivare al livello tre sono il perdono e il potere. Il perdono non è qualcosa che si dà a qualcun altro, ma è una trasformazione interiore. Allora il perdono diviene uno strumento di potere, perché qualunque cosa accadrà nella vita, non bloccherà l’anima.

La neuroplasticità implica che il cervello può cambiare se stesso. Quando cambia la consapevolezza, cambia anche la struttura delle reti neuronali cerebrali.

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