Anche se è parte dei cicli naturali della vita, il cambiamento spaventa… e per affrontarlo occorre essere dotati di una buona energia. Ce ne parla Olga Karasso in questa intervista.
– Non tutti sono consapevoli della paura che accompagna il cambiamento… Le persone a volte preferiscono adagiarsi, anche inconsciamente, a situazioni negative o addirittura distruttive, lamentandosene tutto il tempo piuttosto che affrontare il nuovo.
Nella vita quotidiana si tende in genere a dimenticare che il cambiamento in senso lato è una condizione sine qua non dell’esistenza stessa. Il motore. Nulla rimane identico a ciò che era appena un istante prima, un nanosecondo… Tanto per fare un esempio, fra meno di 5 secondi io sarò già un’altra persona senza accorgermene perché lo schema mentale, che mi sono costruita e a cui mi sono abituata, segue in rapporto un tempo lunghissimo. Le cellule del corpo si rinnovano continuamente in un gioco energetico che non avvertiamo… Tutto è in perenne cambiamento, trasformazione, metamorfosi.
In situazioni particolari, quando percepiamo, seppur confusamente, quanto tutto – dentro e fuori di noi – sia in movimento incessante, veniamo colti da una profonda inquietudine: il corpo si è già trasformato e la mente, o quello che si immagina sia, ha cambiato la scala delle priorità. Ci sentiamo sopraffatti da una tremenda paura dell’ignoto che tentiamo di rimuovere aggrappandoci alla famiglia, alla posizione, agli amici… a qualsiasi cosa che dia un senso di stabilità. Soprattutto, paura della morte: il più drammatico e definitivo cambiamento. Non è facile rammentare tutti i giorni che siamo abbarbicati su un pianeta altamente trasformante che viaggia a una folle velocità.
– C’è allora qualcosa che sia stabile?
Nulla, eccetto l’idea di immobilità o eternità che ci siamo inventati per sopravvivere alle sabbie mobili della vita… L’uomo ha un bisogno estremo di credere nei suoi punti fermi… la sera andando a letto chiude gli occhi, non sapendo che cosa in realtà accadrà durante la notte agli oggetti e agli esseri che ha sistemato nella sua memoria… Povera umanità! Alzandosi la mattina si precipita a reperire le sue certezze: la cucina e la caffetteria, i conviventi con cui scambiare rassicuranti banalità mattiniere… un sospiro di sollievo, tutto è esattamente al suo posto sulla terra ferma… se così non fosse, si sentirebbe perso, avrebbe le vertigini… potrebbe impazzire.
– Allora, sulla paura del cambiamento…
Sono molti oggi gli ardimentosi, quelli che si lanciano nell’avventura della vita senza eccessivo timore osando anche per il resto dell’umanità che non osa. I temerari o gli avventurieri. L’America è stata scoperta grazie a uno o più avventurieri… Senza di loro non ci sarebbe stata alcuna evoluzione…. Madre Natura ne sforna ogni tanto, equipaggiati di un quid di energia supplementare, poiché in definitiva di energia trattasi. Maggiore energia, minore paura. Si vola più alto.
– Riguardo alla possibilità di lanciarsi nel cambiamento, nonostante la grande paura…?
Capita spesso che proprio dalla grande paura dei cambiamenti nasca una singolare forma di coraggio. “Proprio perché ne ho una fottuta paura, sfiderò…”. Vale lo stesso in amore: “Ho tanto paura di te che voglio amarti.”. Non ci si meravigli in quanto noi siamo un interessantissimo groviglio di controsensi.
Penso che il fatto che oggi si viaggi in aereo, esperienza tutto sommato innaturale per il genere umano che per milioni di anni ha tenuto ben piantati i piedi su terra… accettando di rimanere sospesi in aria, sia già segno di un incredibile coraggio… un forte desiderio di emulazione. Di non essere da meno. Reminiscenze? Non ha importanza.
– La voglia di cambiamento parrebbe, quindi, incentrarsi soprattutto su fattori esterni…
Il cambiamento interiore – intenzionale – si realizza stando perlopiù da soli, in una stanza poco illuminata, e decidendo di trasformarsi anche a costo di incontrare la più insidiosa delle paure: il silenzio.
– Non a caso si fa di tutto pur di non restare soli.
Volevo arrivare a questo. Il cambiamento che maggiormente ci spaventa riguarda l’intimo di noi stessi, quando, dopo esserci guardati dentro, scopriamo che nulla è come si crede, e che, pur perseguendo ciascuno un cammino differente, siamo tutti miserabilmente sulla stessa barca. Ricchi e poveretti. Geni e stupidi. Terribilmente simili e divisi solo da una maggiore o minore consapevolezza o civiltà. La matrice è la stessa e detta le sue leggi. Inizia allora la peggiore crisi esistenziale e ci vuole coraggio per andare avanti.
– Che cosa consigliare a chi ha paura dei cambiamenti?
Coraggio di fronte agli inevitabili cambiamenti della vita. Sono certo solo parole… Di fronte al dolore, si deve trovare il coraggio di penetrarlo, accettando di piangere sino all’ultima lacrima, senza aspettarsi che qualcuno ci consoli. Nella nostra società dei consumi si ha paura di soffrire e si consuma in fretta anche il dolore. Diventa uno sceneggiato televisivo. Calarsi nel pozzo fondo della nostra intima essenza…
Quando le ombre dei cambiamenti e dei dolori saranno svanite, per quello che è umanamente possibile, all’improvviso ci si scoprirà forti… trasformati…
– E capaci…
Capaci un bel giorno di entrare e uscire dal pozzo, rientrarvi e riuscirne senza più soffrire così tanto… questione di abitudine. …Nessuno ha mai provato che la felicità assoluta fosse una prerogativa dell’esistenza..
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