In questa intervista, affrontiamo con Paolo Cericola il tema della pigrizia: quale è il messaggio di questo torpore emotivo e fisico?
– Paolo, secondo te cosa succede quando la pigrizia prende il sopravvento sulla nostra energia?
Bisogna considerare che quando si sta attraversando un momento di stress o vivendo un qualche conflitto, si entra in una fase di “turbo”: subentra l’iperattività, si dorme e si mangia di meno, si corre di qua e di là… di solito non ci si fa caso ma in questa modalità ci si ritrova con le mani e i piedi freddi perché si è in piena fase simpaticotonica. Appena risolviamo il conflitto o il periodo problematico, entriamo in quella che è detta fase vagotonica: ci ritroviamo perennemente stanchi, assonnati, impigriti, con poca voglia di fare le cose, e con la temperatura corporea che tende ad alzarsi… sembra una fase negativa ma in realtà rappresenta uno stato di “riparazione”, quindi positivo!
La pigrizia, in questo contesto, risponde ad un processo biologico, assolutamente naturale, che andrebbe assecondato e non ostacolato… allora, se possibile, è meglio evitare di prendere farmaci o sostanze chimiche stimolanti. Gli animali, quando stanno male, sanno istintivamente che devono riposare e lasciare che la natura inneschi i meccanismi di riparazione.
Esiste anche un altro “tipo” di pigrizia, quella che emerge quando facciamo un lavoro o un’attività per cui in realtà non abbiamo alcun interesse. Pigrizia, noia, stanchezza diventano man mano le note predominanti. Invece, appena si inizia un lavoro più stimolante, le energie tornano subito e ci si dà da fare senza provare stanchezza.
– Come distinguere quando è il caso di ascoltare la pigrizia o quando è il caso di governarla?
Ci sono alcuni doveri che, per quanto non piacciano, vanno eseguiti. La chiave sta nel capire quello che vogliamo ottenere e quali sono i nostri obiettivi. Se c’è uno scopo ultimo, bisogna imparare a guardare verso di esso e comportarsi di conseguenza. Stesso discorso anche per le piccole azioni quotidiane: se vogliamo avere una casa pulita significa che dobbiamo essere disposti a rimboccarci le maniche per fare le pulizie.
– Nei casi in cui è bene “governare” la pigrizia, invece che farsi governare da essa, cosa si può fare?
Prima di tutto è essenziale capire se la pigrizia è sintomo di un qualcosa che in realtà non vogliamo fare, perché in tal caso tenderemmo sempre a creare delle resistenze, oppure se rappresenta un momento necessario per recuperare le energie, uno spazio che ci salvaguarda e ci dà la possibilità di ricaricarci. E’ necessario dare attenzione al processo che può aver generato la pigrizia… La pigrizia spesso ci chiede di rispondere a domande come “cosa è che ti blocca o ti inibisce?”, “cosa ti impedisce di vivere e fare pienamente questa cosa?”.
E’ comunque possibile fare degli esercizi con il respiro, per aumentare il flusso di energia.
– A proposito di respiro, tu sei l’ideatore della “Coccoloterapia”…
La Coccoloterapia, infatti, nasce nell’ambito delle tecniche del respiro. Più specificatamente è l’evoluzione del Respiro della Memoria, così come quest’ultimo è l’evoluzione del Rebirthing. Per maggior informazioni è possibile visitare il mio sito www.scuoladirespiro.com
– Puoi consigliarci un breve esercizio per recuperare energia, e che possiamo fare anche da soli?
Ecco un esercizio che definisco il “pocket coffee” dell’energia, utile per recuperare un po’ di brio, uscire da un calo energetico e spesso utile anche con il mal di testa:
Chiudete gli occhi, e scegliete una posizione con la schiena eretta ma rilassata. Fate quattro respiri rilassati (leggermente più ampi del normale) e poi uno molto pieno. Quindi fate di nuovo quattro respiri rilassati e uno pieno. E così via per un totale di 4 cicli, cioè venti respiri, senza pause tra l’espirazione e l’inspirazione.
Inoltre, occorre lasciar fluire l’espirazione in modo naturale, senza controllarla, quindi nel caso del respiro profondo si inspira in modo intenso ma poi si lascia uscire l’aria, assecondando il ritmo spontaneo dell’espirazione..
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