Intervista a Maria Rosa Greco sulla concezione della sessualità, dalle società matriarcali ad oggi.
La sessualità umana non è solo un dato naturale, sempre uguale e immutabile, ma rispecchia le strutture e i valori della società in cui gli individui conducono la loro vita. E non è detto che il modo di vivere il sesso tipico della nostra società sia il migliore. Anzi. Discriminazioni sessuali, violenze, frustrazioni convivono accanto all’affermazione (ma quanto sincera?) della libertà sessuale e dell’edonismo… Forse allora, anche in questo campo, quello che possiamo imparare da altre tradizioni non è poco. Su questo tema abbiamo intervistato Maria Rosa Greco, esperta di società matriarcali.
– Per prima cosa vorrei chiederle: cosa differenzia sostanzialmente le società matriarcali dalla nostra società?
Le società matriarcali hanno un sistema sociale molto differente dalle società e culture del mondo occidentale di impronta sostanzialmente patriarcale. Il loro sistema si basa sulla suddivisione paritaria ed equa dei vari ruoli. In tali culture, ad esempio, l’uomo non si considera più forte o superiore alla donna. Quindi la suddivisione dei ruoli avviene in base alle capacità, propensioni e opportunità specifiche, non in base a principi formali, che spesso sono avulsi dalla realtà.
– Dunque non si tratta solo di un rovesciamento della gerarchia maschilista, con le donne “al potere” e gli uomini “sottomessi”.
No, nelle culture matriarcali la donna non domina l’uomo: tra i due sessi esiste una relazione di uguaglianza e complementarietà. Esiste un interscambio di ruoli che crea il clima della condivisione e del sostegno reciproco. Le gerarchie invertite sono tipiche, invece, delle amazzoni che hanno fatto proprie, estremizzandole, le facoltà maschili, ma si tratta di ben altro equilibrio, anzi direi disequilibrio.
– Dove e quando era diffusa la società matriarcale nel passato? E oggi, dove sopravvive il matriarcato?
Le culture matriarcali erano diffuse in molte parti del pianeta: dai nativi americani ai siberiani, ai mongoli, ai celti, e, in zone più vicine a noi, le culture originarie della Sardegna e della Turchia. Il momento di massima espansione di tali società è stato individuato a circa 30.000 anni fa.
Oggi sopravvivono in alcune zone degli Stati Uniti (Arizona con gli Hopi e gli Zuni; Dakota con i Dakota), Siberia con i Sami, Australia con gli aborigeni…
– Veniamo alla sessualità vera e propria. Come viene considerato il sesso nelle società matriarcali?
Viene vissuto liberamente, senza sensi di colpa o di vergogna. La donna è considerata in diretta connessione con l’energia della Dea, della luna, con le facoltà dell’emisfero destro del cervello (intuizione e creatività), con il divino che si trova dentro e risuona fuori dall’essere umano. L’uomo è, invece, considerato in diretta connessione con il Dio, il sole e l’emisfero sinistro del cervello (logica e razionalità). Uomini e donne crescono e vivono con questa consapevolezza e si completano a vicenda.
I sensi di sporco e di peccato sono stati intentati dalle religioni patriarcali proprio per separare i sessi e portare al predominio del maschile sul femminile.
– Nel vissuto quotidiano quali sono le principali differenze?
A partire dall’adolescenza i giovani iniziano a sperimentare la propria sessualità liberamente e vengono invitati a creare relazioni di coppia stabili in un’età relativamente avanzata, perchè si ritiene che, solo quando la persona abbia vissuto fino in fondo ed in tutti i suoi aspetti la sua sessualità, sia in grado di scegliere il partner o la partner spinto da motivazioni che vanno al di là della pura attrazione fisica. Per questo stesso motivo, presso molte società matriarcali la fedeltà coniugale non è mai stata considerata un valore fondamentale, in quanto si dà molto più risalto alla comunione del cuore e dello spirito.
– Nella nostra società il sesso genera un’infinità di problemi, perversioni, repressioni, in definitiva molta sofferenza. Perché?
Perché è stato represso e reso sporco proprio dalle culture patriarcali. La donna, per la sua diretta e naturale connessione con la passione, è stata demonizzata dall’uomo perchè ne ha sempre avuto paura. Una persona sessualmente libera non è controllabile, non ha bisogno di usare la prepotenza o di deviare l’energia sessuale verso l’aggressività o la violenza. Una persona sessualmente libera è libera.
– Nelle società matriarcali è diverso?
Si, è molto diverso. L’ingresso dell’adolescente nella fase della sessualità è vissuta con molta naturalezza, col senso del gioco e della complicità. Nelle società matriarcali ogni trasformazione nella vita della persona è sancita da specifici Riti di passaggio, che da un lato lavorano energeticamente sull’individuo, e dall’altro lo aiutano a consapevolizzare la nuova condizione acquisita: infanzia, adolescenza, sessualità, età adulta, ecc..
Il Touch of passion, il rito di passaggio alla sessualità, crea immediatamente una connessione tra il cuore, lo spirito della persona e la sfera della sua passione. L’orgasmo viene letteralmente vissuto da tutto il corpo che vibra, innalzando il suo livello energetico. Ancora oggi le persone che vivono questa esperienza nei seminari di Touch of passion recuperano, indipendentemente dalla loro età, quello che non hanno vissuto nell’adolescenza.
– Secondo lei, qual è il ruolo delle religioni nella vita sessuale degli esseri umani? E quale dovrebbe essere?
Nella mia esperienza terapeutica ho riscontrato quanto spesso le morali portate avanti dalle religioni patriarcali creino profondi problemi nelle persone (senso di colpa, senso del peccato, sentimenti di inadeguatezza). È per me sempre un’esperienza molto bella accompagnare queste persone a liberarsi dai condizionamenti ricevuti e a riappropriarsi della loro sessualità e della loro passione, retaggio e diritto naturale di ogni essere umano.
La visione matriarcale, per esempio, propone un rapporto sano dell’essere umano con i suoi cinque sensi e con la sua mente, considerati strumenti da usare consapevolmente per fare esperienza, e la passione e l’orgasmo sono considerati tra gli strumenti per raggiungere un contatto con il divino..
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