L’Islam si pone come una via diretta per il Divino. Eppure non sempre è facile comprendere i dettami di questa religione, per la sua vastità e complessità.
Negli ultimi anni i mass media si sono occupati quasi quotidianamente della questione islamica. È difficile per noi sintetizzare in poche battute ponendoci dal punto di vista ecumenico interreligioso che cosa ha rappresentato e rappresenta l’Islam. La parola stessa Islam vuol dire “sottomissione”, cioè obbedienza alla volontà eterna dell’unico Dio, già presente nella tradizione ebraica e cristiana.
Maometto non voleva fondare una nuova religione, ma riportare la gente del suo tempo e del suo popolo innanzitutto, alla fedeltà antica dell’unica veraRivelazione. Secondo il profeta, gli ebrei avevano “tradito” l’universalismo religioso ritenendo solo se stessi l’unico popolo eletto. Invece i cristiani venivano accusati d’infedeltà per aver aggiunto altri intermediari tra l’Uomo e Dio. Un esempio è la divinizzazione di Gesù di Nazareth, la Madonna e i Santi. L’Islam è un protestantesimo “ante litteram” che però rifiuta la divinità di Gesù.
La fonte principale della religione islamica è il Corano che non nasce come un libro ma come rivelazione diretta e perfetta di Allah; infatti il Corano circolò per oltre un secolo e mezzo come tradizione orale in perfetto e poetico arabo antico. Solo quando si ebbero delle divergenze sulla memoria della parola di Dio, i Califfi successori di Maometto ordinarono la sua trascrizione esatta. IlCorano è un libro complesso perché le Sure non sono ordinate cronologicamente ma secondo la lunghezza del brano del capitolo rivelato. Il contenuto del Corano si può considerare una parafrasi biblica, cioè come una ripetizione del Vecchio e del Nuovo Testamento. Come nella Bibbia si può trovare tutto e il contrario di tutto, ecco come si spiega la disputa attuale se il Corano ammette o meno la violenza e fino a che punto.
L’altra fonte alla base della religione islamica è Al-Buhari la raccolta di detti e di fonti della vita del
Profeta. L’interpretazione fatta da una delle quattro scuole riconosciute dalla tradizione dà luogo alla Schouà; secondo l’ideale islamico tutti gli aspetti dell’esistenza umana devono essere inspirati da norme divine o ritenute tali.
Quando nacque l’Islam, nel VII sec. d.C. ad opera del profeta Maometto, inteso come “ultimo sigillo di Dio”, il mondo greco-romano era in decadenza, sfiancato dalle secolari lotte con l’impero persiano “sassonide”. L’impero cristiano era minato dalle lotte interne di natura religiosa e sociale. Quando arrivarono gli arabi conquistatori molti popoli li accolsero come liberatori, in quanto erano considerati più liberali della propria classe dominante. Bastarono poche generazioni perché paesi come l’Africa del Nord diventassero musulmani. La conversione era facilitata dalla minore tassazione a cui erano sottoposti coloro che si convertivano. Siamo certi che anche oggi molte persone si convertirebbero pur di pagare meno tasse!
Tralasciamo la lunga storia dell’Islam perché lo spazio riservato non ce lo consente e rispondiamo alla domanda: che cosa veramente pensiamo della presenza islamica tra di noi… L’Islam, nelle sue forme essenziali, è veramente la fonte conclusiva ed è più coerente delle storie del monoteismo biblico. L’assoluta spiritualità di Dio, la sua non rappresentazione (iconoclastia, rifiuto di immagini e statue) del divino, sono una tappa migliore per coloro che si riconoscono nel monoteismo. Un solo Dio senza mediatori, e quindi annulla ogni azione mediazione salvifica rappresentata dalle Chiese e dai suoi ministri.
Se per tanti secoli l’Islam è stato all’”avanguardia” per quanto riguarda la religione e la socialità per grande parte dell’umanità, oggi soffre per lo stretto legame fra la religione e la politica. Per esempio, mi turba pensare che in qualsiasi forma islamica è vietato aderire ad un’altra religione e alla donna nata e cresciuta in una famiglia musulmana sposare un non musulmano.
La nostra visione ecumenica e interreligiosa si basa sul principio che cristiani, musulmani, buddisti, induisti ed ecc. non si nasce ma si diventa da adulti, con una adesione matura, consapevole, libera, alla comunità che meglio risponde alle nostre esigenze materiali e spirituali, come direbbe la Bhagavadgitasecondo il nostro “guna” (carattere).
Libri essenziali consigliati:
– Il Corano ed. Bur.
– Vita e detti del profeta di Al-Buhari ed. Utet.
– L’Islam di Karen Armstrong ed. Rizzoli..
Lascia un commento con Facebook