In questa intervista, Franco Copes ci esorta ad affrontare tutti gli aspetti della vita con serenità e coraggio, sia quando sono piacevoli sia quando sono dolorosi.
– Dove sta il piacere e dove il dolore?
Dal mio punto di vista, osservo il piacere e il dolore nelle persone quando queste si sentono dire delle cose piuttosto che altre. Alcune sono piacevoli e belle, e corrispondono a quello che vorrebbero sentirsi dire, altre sono sgradevoli come, ad esempio, quando faccio capire ad una persona che si trova su un cammino che non è corretto per lei.
– Sta parlando in qualità di sensitivo e podomante?
Ci sono delle persone che vengono da me per la lettura del piede (podomanzia) ma vorrebbero sentirsi dire solamente quelle cose che fanno piacere o che sono una qualche conferma alle loro aspettative, ma attraverso quest’arte divinatoria io posso percepire sia gli eventi positivi sia quelli negativi. Ritengo che le cose piacevoli vanno dette senz’altro, ma non di meno andrebbero affrontate anche quelle più spiacevoli o che appaiono ingiuste.
Mi capita di sentire chiaramente che la storia d’amore di una persona non decollerà, e troverei assurdo dirle “continua a insistere, abbi fiducia, vedrai che andrà tutto bene…” Preferisco usare espressioni del tipo “vivi la tua storia d’amore, ma non ipotecare il futuro”. Ed ecco che ritroviamo il piacere e il dolore… piacere, perché c’è l’occasione di vivere questa esperienza d’amore insieme al proprio amato; dolore, perché non ci sono le condizioni per prolungarla nel tempo o investirci sopra, e questo crea disagio e paura di perdere la relazione.
– Ma è giusto far presente gli aspetti negativi, anche se provocano dolore?
Quello che è giusto è cercare di affrontare tutti gli aspetti del nostro percorso, nel bene e nel male, quindi compreso il piacere e il dolore che ne deriva.
– Secondo lei ci sono persone che tendono ad attaccarsi al dolore, quanto al piacere?
Certamente noi tutti abbiamo i nostri problemi, e proviamo diversi dolori nel corso della nostra esistenza, però ci sono anche situazioni più costruttive, quelle che danno gioia, quelle che ci fanno piacere… in qualunque ambito. Ad esempio, parlando semplicemente, ricevere lo stipendio gratifica, è un riconoscimento al proprio impegno, ma poi subentra il dolore di spenderlo per le necessità e le spese.
Si può tuttavia mettere da parte ogni volta qualcosa, in vista di progetti futuri che ci daranno ulteriormente piacere. Piacere e dolore si alternano nelle piccole e grandi cose. Non di rado, muoversi verso l’uno o vero l’altro può essere anche una questione di attitudine.
Ci sono molte persone frustrate che sono incapaci di vivere serenamente perché hanno da ridire un po’ su tutto; vivono male gli eventi che incontrano quotidianamente, e non hanno alcuna attenzione per le modalità con cui si incamminano nella vita. Ho visto alcune di queste persone spendere tutto quello che hanno fino all’ultimo centesimo, in cose, in viaggi… e che non sono capaci di mettere da parte nient’altro. Se da una parte vivono apparentemente bene il loro denaro, dall’altra vanno incontro ad ulteriori frustrazioni.
Sono dell’idea che ognuno di noi abbia il suo carattere ma anche il suo particolare percorso di vita, e che questo sia un’avventura che si può intitolare proprio “piacere e dolore”..
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