Tre sono le componenti dell’essere umano nella concezione induista, in cui fisiologia e psicologia sono strettamente legate: il corpo fisico che si decompone, il corpo sottile che si reincarna e il corpo spirituale.
Concetto cardine dell’Induismo è la necessità per il saggio di realizzare l’armonia del corpo e della mente. Per quanto riguarda la mente è bene, però, chiarire la distinzione che i Maestri di ayurveda
fanno fra manas, mente inferiore, sede dei pensieri e spirito, mente superiore, chiamatobuddhi, che rappresenta l’essenza del divino in noi.
Riguardo al rapporto corpo-spirito, inteso come raggiungimento di un equilibrio fra corpo, dimensione materiale e spirito, dimensione spirituale, si ha nella filosofia dei veda una certa ambivalenza: da un lato si insiste molto sul viveka(Discernimento), con cui il saggio deve gradualmente identificarsi con lo Spirito, e di conseguenza considerare il corpo come qualcosa di staccato, da un altro punto di vista, invece, si insiste sulla necessità di dovere prendere massima cura del corpo, al fine del raggiungimento del benessere spirituale. Il raggiungimento dell’armonia corpo – mente è tuttavia l’obiettivo che si propongono le due principali scuole di tecniche per il raggiungimento della salute globale: lo yoga e il tantra .
Nella concezione induista la fisiologia e la psicologia sono discipline interconnesse. La visione dell’essere umano è unitaria e in esso si riconoscono tre componenti, che possono essere intesi
anche come tre corpi che interagiscono fra loro:
1) il corpo fisico vero e proprio che si decompone dopo la morte;
2) il corpo sottile, nel quale si manifesta e agisce il karma dell’individuo – esso ha una sua vita dopo il distacco dal corpo fisico e si reincarna successivamente in un nuovo corpo fisico
3) Atman o Corpo spirituale. Le tecniche di liberazione puntano alla disintegrazione del corpo sottile o astrale e quindi del karma e al definitivo distacco dell’Atman dalla catena dei corpi fisico e sottile.
La suprema realtà , detta pure Brahman o Spirito puro, è il TUTTO UNO. Esso si ritrova parimenti nell’uomo e in tutte le creature, con questa fondamentale distinzione: lo Spirito è infinito e senza forma (svarupa), mentre il mentale e la materia sono finiti e con forma (rupa). Il raggiungimento dello stato di equilibrio fra queste due realtà corrisponde alla percezione del Sé (Atman), come pura esperienza
di coscienza.
Questa coscienza pura si esprime come shiva – potenza universale di generazione e dissoluzione, e SHAKTI – forza vitale e madre dell’universo o parte femminile. Questa risiede nel corpo dell’uomo nel I Chakra – il più basso, alla base del midollo – mentre shiva si realizza nel centro più alto, SahasraraPadma, e il compimento dello yoga nell’essere umano è detto laya – l’unione della parte maschile e della parte femminile. È questo il momento di raggiungimento dell’armonia fra Shiva.Tale momento di suprema beatitudinecorrisponde all’apertura del VII chakra – quello della percezione della luce.
In questa dimensione si legge negli upanishad “Il sè conosce il sè e lo ama” perché “nell’amore supremo è la beatitutdine”..
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