L’abitudine è un programma che si attiva ogni volta che la coscienza è dormiente. Si può imparare invece ad accorgersi del presente, a uscire dagli automatismi e dalle credenze che hanno radici nel passato, e quindi a scegliere, piuttosto che essere scelti. Quello che segue è un articolo estratto dal libro Progetto Anima di Monia Zanon.
«Ieri è legna; domani è cenere. Solo oggi il fuoco brucia gagliardo».
Proverbio eschimese
L’abitudine è uno strano fenomeno che sembra, all’apparenza, piuttosto innocuo. Accade così che ci si abitui a compiere azioni, a comperare cose, a essere qualcuno di diverso da ciò che siamo davvero. L’abitudine è il netto contrario dell’originalità, del cambiamento, della crescita.
Pensaci, anima. L’abitudine può diventare tossica. Chi ha tante abitudini tradisce il presente. Chi non vive nel presente crea disagi alla sua esistenza, poiché vive di proiezioni per ciò che sarà domani o di vissuti per cosa è stato ieri, e di ciò che rimane del tempo dell’oggi si occuperà, invece, il programma subconscio, che così gestirà, secondo dati vecchi e fallimentari, quella che noi chiamiamo «la mia vita». Orrore! Comprendi, anima? L’abitudine tradisce, colpisce alle spalle. Ti prende da dietro, dal mondo del passato e lo fa diventare oggi, senza inserire del nuovo nel tuo viaggio, anzi, condizionando le tue scelte e proponendoti la pigrizia del solito modo di vedere.
Anima, dillo al tuo veicolo, digli di vivere un giorno per volta: sarà il dono più grande che potrà fare a se stesso, nessuno gli chiederà di più! L’abitudine ti fa credere che tu sia la tua malattia, la tua rabbia, ciò che pensi di te e degli altri… ma tu non sei la tua malattia, la tua rabbia o ciò che pensi di te e del mondo. Tu però fai accadere la tua malattia, la tua rabbia e ciò che pensi di te e del mondo, quando ci credi.
L’abitudine sa essere davvero tossica, cara anima confidente. Si insinua comodamente nei tuoi gesti, nella tua esistenza e poi, come le cose che possiedi, finisce col possederti. Solo che tu non te ne accorgi facilmente poiché il veicolo ne è intossicato. La paura di scegliere vie diverse intossica il tuo essere.
Beato sia, anima, chi non teme l’ignoto e attende quieto e fiducioso, rimanendo sordo a chi lo offende. Beato chi non si difende, chi non va in chiusura, ma vive la sua giornata al meglio che può, reagendo con coscienza e per questo sapendo di essere nella via dell’evoluzione. Non baderà a chi lo vorrà squalificare mentre, nella condizione di centratura in se stesso, tranquillo attenderà l’inatteso chiamato «miracolo », che si cela dietro a ogni evento. Il beato sa che esiste un disegno sepolto sotto a tutto ciò che accade: è beato poiché sorride alla vita quando questa apparentemente gli sputa in un occhio. Beato chi si accorge e fa accorgere!
Anima, fai accorgere il tuo veicolo. Dove ora si trova, è dove è! Il desiderio di trovarsi altrove lo può confondere, facendogli innescare l’illusione che lo porterà ad agire secondo altri programmi, ma esso è dove la sua mente si trova! Qui deve far esperienza del «momento presente» col programma dell’accorgersi, altrimenti non progredirà nella scala evolutiva, rimanendo nel subconscio, intrappolato nel programma di chi è stato prima di lui.
Anima, informa il tuo veicolo. Le cose cambiano quando raggiungi l’esatto momento in cui decidi di farle cambiare. Non permettere che il tuo veicolo si riempia di abitudini, ma piuttosto di scelte! Le scelte rivoluzionano, portano energia nuova e la somma delle buone scelte crea un buon presente. Non permettere che il tuo essere viva col pilota automatico inserito!
Devi sapere, cara anima, che non è solo la programmazione realizzata dagli specialisti dell’imprinting che influenzerà il tuo veicolo, ma esso sentirà l’influenza anche del «campo magnetico» che lo circonda. Nel campo soggiornano tutte le credenze di chi è venuto prima di noi: forme pensiero che ci inducono a pensare con la stessa qualità di quelle interferenze (per quanto riguarda le forme pensiero e le egregore, al fine di una più ampia comprensione consiglio la lettura del mio libro Sincronicità, Anima edizioni).
Chi è cresciuto in un ambiente e in un campo magnetico che lo ha dotato di incoraggiamento e di fiducia, penserà con questi filtri e vedrà le soluzioni. Chi sia stato abituato a credere che sia inutile impegnarsi poiché tanto ci sarà sempre qualcuno a sottometterlo, vedrà accadere proprio questo nella sua vita. In alcune zone d’Italia è davvero difficile sottrarsi al campo e alle informazioni di servilismo e sudditanza psicologica di certe forme pensiero. Per la maggior parte della giornata – e non scandalizziamocene troppo – noi non scegliamo, ma obbediamo! Non viviamo, ma siamo vissuti! Ecco che è inutile chiedere a Dio, ai santi, all’Universo che la nostra realtà cambi; dobbiamo accorgerci e far accorgere il veicolo, dobbiamo essere noi a farlo!
Esistono dei sistemi, cara anima che ti accorgi, di una semplicità tale che, proprio per questo, non vengono presi in considerazione ma che davvero potrebbero fornirti la giusta misura di libertà da queste interferenze tossiche. Eccoli.
L’attenzione consapevole attraverso l’accorgersi
Si tratta di prestare attenzione, rimanendo il più possibile nell’atteggiamento del bambino che non vede ma guarda… guarda davvero e ci sente sul serio! Solo nei primi sei anni di vita noi riusciamo a restare nell’accorgersi, poi, dal settimo anno, parte il programma preconfezionato che gestirà la maggioranza dei nostri momenti di vita… Allucinante realtà!
Fai quello di cui ti importa e rendi importante quello che fai
Scegli e crea. Non essere scelto, limitandoti a consumare ciò che ti viene propinato. Fai sempre come se vedessi il mondo per la prima volta. C’è sempre molto di cui stupirsi; l’entusiasmo è il sale della vita e arricchisce di nuovo ogni cosa su cui posa l’attenzione. Allora tutto può cambiare, anche ciò che ci era stato destinato; ossia quanto predestinato potrebbe, nello stupore, subire dei gloriosi mutamenti!
Predisporsi al miracolo
Ogni mattina, non appena apri gli occhi, pensa a come puoi predisporti al miracolo, senza aspettarti che esso suoni alla tua porta. Sii già tu stesso il tuo miracolo! Contagerai chiunque incontri… come lo «sfigato», con le sue tossine, fa col prossimo!
Essere attenti a se stessi
Io governo me stesso, non sono una marionetta agita da forze che usano le forme pensiero meglio di me! Esserci per me, offrirmi la possibilità di cambiare, di migliorarmi e di scoprire ciò che non va in quanto non mi somiglia più, a favore del nuovo.
Controllarsi con coscienza
Occorre sforzarsi in più istanti nella giornata per far accorgere il veicolo di ciò che è tossico. Anima, concentrati su te stessa e fai attenzione al programma che si accende nella mente del veicolo. Spetta a te scegliere cosa e come; hai il potere, esercitalo!
Vince chi si accorge
Il compito del subconscio è quello di creare la realtà registrata nei programmi interiori. Vince chi si accorge per primo e installa se stesso. Fai in modo, viandante, di sottrarre un numero sempre maggiore di ore della tua giornata alla gestione del subconscio, per eliminare dalla tua vita tutto ciò che odora di stantio! Fai operare il conscio, allena la consapevolezza, così essa diverrà sempre più forte a discapito del «già visto» e del «già accaduto», prodotto dai tossici cliché che albergano nell’inconscio!
Osservazione di sé e arte del silenzio
Accorgiti, anima, quando nelle giornate del tuo veicolo la vita riflette non ciò che vuoi, ma il programma! Può a questo proposito servire la meditazione dinamica, cioè l’osservazione di se stessi mentre si svolgono le mansioni più normali: cucinare, pulire, pettinare i figli e vestirli per la scuola. Osserviamo le risposte che diamo a delle domande scontate. Osserviamo le nostre domande scontate e come avremmo invece voluto saper chiedere. Dieci, quindici minuti al giorno, inoltre, pratichiamo l’arte del silenzio!
Il vuoto mentale
Osserviamo i nostri pensieri mentre fluiscono. Spegniamoli uno a uno, e pratichiamo uno stato di vuoto mentale. Sentiamo e percepiamo il silenzio interiore, la struttura del nostro essere… Questo ci servirà a impossessarci nuovamente di noi stessi. Bastano pochi minuti per guadagnare ore di noi!
[…]
Estratto da Progetto Anima, di Monia Zanon (Anima Edizioni)
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