Per affrontare una malattia, un dispiacere o un periodo di disagio esistenziale, occorre riscoprire la voglia di ridere, anche e soprattutto in momenti come questi! Ce lo insegna Patch Adams, il medico che ha portato la “clownterapia” dentro gli ospedali.
Ridere fa bene non solo allo spirito, ma anche al corpo, per questo può diventare un vero e proprio supporto nella guarigione. Lo sa bene Hunter “Patch” Adams, medico statunitense e attivista sociale, che ogni anno organizza gruppi di volontari, provenienti da tutto il mondo, per recarsi presso vari ospedali e istituti di diversi Paesi, travestiti da clown. L’obiettivo è far riscoprire l’umorismo agli orfani e agli ammalati atttraverso quella che oggi è chiamata “clownterapia“.
Patch Adams da sempre ha avuto un sogno straordinario, quello di creare un modello ospedaliero efficace, basato sui valori della compassione e della gioia di vivere. La medicina è un business e i più poveri non possono accedervi – dice Patch Adams – ma non si dovrebbe pagare per avere delle cure, indipendentemente dalla propria condizione economica.
Un altro aspetto importante per la clownterapia è sia la quantità sia la qualità del tempo che il medico mette a disposizione del paziente. Il rapporto medico-paziente, infatti, è fondamentale. Dietro un malato spesso c’è una persona infelice e insoddisfatta, che ha bisogno di riscoprire la gioia di vivere.
Amicizia, curiosità, senso della meraviglia, speranza, passione: la vera domanda che il medico dovrebbe farsi è: come stimolare tutto ciò nelle persone? Come aiutare la gente a trovare il significato della propria vita, per vivere bene e nella gioia… e anche per morire bene e nella gioia?
L’invito che Patch Adams ci fa è che se non ci piace quello che vediamo, allora facciamo la rivoluzione e cambiamolo! Facciamo la rivoluzione dell’amore e della passione! Se vogliamo pace e giustizia, se questa è la nostra passione, allora diamoci da fare per ottenerli! Se stiamo male in questo mondo, adoperiamoci per trasformarlo!
Possiamo plasmare in ogni attimo la persona che siamo e che vogliamo essere. Possiamo vivere in base alle nostre intenzioni. Che intenzioni abbiamo per noi stessi? Se ciascuno di noi non si impegnasse ad autocostruirsi, potremmo ritrovarci in una società che a sua volta lo farebbe per noi, con un risultato ben diverso dalle nostre speranze.
Patch Adams e la sua associazione a tutt’oggi stanno costruendo un ospedale basato su questi principi, dove non esista gerarchia medica né pagamento in denaro per le cure. Dove anche la medicina alternativa troverà il suo posto, insieme al senso della comunità, della formazione e dell’educazione. Per maggiori informazioni visitare il sito: www.patchadams.org
In questo video, effettuato durante una sua visita in italia, Patch Adams racconta la sua esperienza:
Si può ridere anche per intraprendere un percorso spirituale e fare “yoga”, cioè riscoprirsi in unione con ogni cosa attorno a noi e soprattutto con noi stessi… Ce lo insegna Raffaella Errico, artista itinerante italiana che mette la sua capacità di ridere e far ridere al servizio del “risveglio spirituale”. Insomma, una vera e propria sciamana del sorriso, o meglio “scemana” come direbbe lei…
Ecco un video di Raffaella tratto dal suo blog “Comicoterapia“:
In un modo o nell’altro, a quanto pare, il sorriso ci mostra la strada per superare ogni ostacolo. Cosa aspettiamo?
Camilla Ripani
www.anima.tv
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