Quando le donne riconosceranno il divino dentro di loro, insegneranno agli uomini l’arte di amare…
Un tempo, una giovane donna annotava tutte le qualità che desiderava incontrare nell’uomo che avrebbe scelto come suo compagno, ed elencava tutti i talenti che riconosceva in se stessa e che desiderava donargli. Consapevole di quello che gli avrebbe offerto, valorizzandosi profondamente, non si distaccava dall’immagine dell’uomo che sognava di amare, anche se la vita le proponeva nel quotidiano immagini e personaggi diversi, dandole così l’opportunità di verificare il suo intento. Certo questo implicava avere un’alta considerazione delle proprie doti e del proprio valore di donna… Una consapevolezza che buona parte dell’universo femminile sembra avere dimenticato.
Rispetto alla relazione d’amore, tra i temi maggiormente discussi nella tradizione emerge quello del “tradimento” e del rapporto con uomini o donne già impegnate con altre persone. Se da un lato s’inneggia alla libertà dei rapporti amorosi, a comportarsi come detta il cuore, allo spazzare via tutti i giudizi e i pregiudizi, alla purezza della percezione e al libero arbitrio, dall’altro si approfondiscono il valore e il senso della relazione a due, intesa come strumento di evoluzione e di apertura della coscienza.
Si esplora la vastità della sessualità e si teorizza sul potere dell’orgasmo come cammino verso l’illuminazione. La maggior parte delle Donne Medicina che ho conosciuto era propensa a investigare la seconda ipotesi. Non erano contrarie alla prima, ma consideravano che fino al giorno in cui le donne non avrebbero recuperato il loro posto nella società, finché gli uomini non avrebbero rispettato la mente, il cuore e soprattutto il corpo delle donne, tutto ciò era pura utopia, spesso mascherata sotto le vesti di cammini pseudo-spirituali e di liberazione sessuale.
Consideravano anche che non sarebbero stati gli uomini a intraprendere la via del cambiamento finché noi donne non avessimo affermato la nostra vera e degna identità. Il cambio avviene grazie alle donne – ripeteva Abuela Margarita –. Quando riconosceremo il divino dentro di noi, insegneremo agli uomini l’arte di amare.
Estratto dal libro Custode del Fuoco Sacro (Anima Edizioni) di Alessandra Comneno
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