Intervento di Giulio Cesare Giacobbe a “Dialoghi sulla Coscienza” (10-11-12 aprile 2015, Villa Bertelli – Forte dei Marmi)
Tra gli argomenti del video:
Autoconsapevolezza è sapersi vedere dall’esterno. Non è un “io”, perché è una coscienza senza soggetto, ma oggettiva.
Dal punto di vista biologico, la coscienza è una funzione cerebrale.
Alcuni filosofi hanno sempre asserito che la coscienza esiste indipendentemente dal corpo. Cioè le idee esistono indipendentemente dal fatto di essere pensate.
Se la coscienza è prodotta dal cervello, vuol dire che la materia vede se stessa, è autocosciente.
I Veda hanno introdotto per primi il concetto della Trinità attraverso la Trimurti.
Tutto nasce e muore, e questo permette la vita. La vita è cambiamento. Se c’è il cambiamento, significa che c’è anche la fine del cambiamento.
Il ciclo nascita-vita-morte è una triade sacra, universale.
Materia e coscienza sono due vibrazioni diverse dell’energia (che per i Veda è Brahman).
La funzione è l’esercizio di un organo. Senza organo non c’è funzione.
L’autocoscienza sul piano fisiologico consiste nell’attivazione di una parte neuronale del cervello.
La formula della felicità? Godersi quello che c’è e non cercare quello che non c’è..
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