Intervento di Giuseppina Tazzioli e Gian Paolo Del Bianco a “Dialoghi sulla Coscienza” (15-16-17 aprile 2016, Villa Bertelli – Forte dei Marmi), organizzato da Simona Barberi Eventi.
Tra gli argomenti del video:
Jung ha paragonato la Coscienza ai mandala.
Il primo mandala che la coscienza incontra è l’utero.
Il secondo mandala è l’incrocio delle braccia tra la madre e il padre, quando la madre presenta il figlio al padre e il bambino è nel mezzo di questo abbraccio.
Il terzo mandale è il mondo.
Il nome “madre” significa “colei che si occupa del mondo materiale”, colei che insegna al figlio il concetto dell’immanenza e a prendere la misura del proprio tempo mortale.
Ci si può aprire alla trascendenza solo dopo essere discesi pienamente nell’immanenza. Il Cristo risorge poiché è pienamente morto.
Le immagini che legano il dono della maternità alla coscienza sono: l’attesa, il volto, il latte.
Il lavoro sulla coscienza e sulla crescita non può essere scollegato dal piacere.
Il padre è colui che si occupa dell’eterno, è il sacerdote che insegna a trascendere.
La parola accade dove prima vi era la fame. Lo sviluppo del linguaggio in un certo senso è lo sviluppo del precedente bisogno di chiedere l’oggetto che si desidera mangiare.
La parola della madre è dell’accoglienza, quella del padre è la parola della legge, che delimita.
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