Chamtrul Rinpoche ci parla di Buddhismo e vegetarianesimo.
Nel Buddhismo Tibetano la possibilità o meno di mangiare la carne può dipendere dal tipo di tradizione e di percorso che si segue.
Il punto chiave risiede nella motivazione. Il desiderio di riempire semplicemente il proprio stomaco sarebbe una motivazione sbagliata. Il desiderio di agire la non-violenza è invece corretto.
Ci sono alcune situazioni, però, che dipendono dall’ambiente, dalla cultura e così via, di cui bisogna tener conto.
In generale, la carne che eventualmente si può mangiare è quella “pura” ossia non bisogna aver visto, sentito o avere il dubbio che qualcuno abbia ucciso per farci arrivare quel cibo.
I praticanti della tradizione Mahayana sono mossi dall’amore e dalla compassione verso altri esseri senzienti.
Se la motivazione è totalmente pura, mangiare carne diventa possibile e anche se apparentemente sembra un’azione negativa, colui che la compie di fatto sta facendo un’azione virtuosa.
In realtà avere una motivazione pura non è per nulla facile e riguarda esseri evoluti.
Chi vuole praticare il Dharma, dunque, deve diventare vegetariano? La risposta è che essere vegetariani va bene ed è il modo più semplice di salvaguardare i voti, ma è importante capire che la motivazione principale è l’amore la compassione e la pura percezione, i quali se pienamente sviluppati permettono nel caso di non essere vegetariani.
*
Vuoi ricevere le novità di Anima.TV? Iscriviti alla newsletter qui: https://anima.tv/form-iscrizione-newsletter/
Vuoi aiutarci a darti di più? Scopri come sostenere il nostro progetto: https://anima.tv/redazione/2017/206-sostenere-anima-tv/
.
Lascia un commento con Facebook