L’innamoramento è l’effetto di una selezione dell’anima, in cerca di specchi che le consentano di sanare mancanze e memorie non ancora risolte. Nell’altro si vede riflessa una parte che è dentro di sé ma che non si riesce a scorgere senza uno specchio che la mostri. Articolo di Emiliano Soldani, estratto dal suo libro L’essenza dell’amore puro
L’innamoramento o colpo di fulmine è quello descritto dal Terzo Specchio Esseno ne I sette specchi esseni di Gregg Braden con le parole T’innamori della persona che rappresenta ciò che a te manca, che ti è stato portato via o che non sei riuscito a esprimere.
L’innamoramento viene innescato da una risposta ormonale e biologica molto forte che avviene perché l’anima è connessa alla ghiandola pineale, responsabile in questo caso della modulazione neuroendocrina.
Di solito nella modalità di addormentamento in cui si trova la maggior parte dell’umanità il sistema neuroendocrino è gestito dall’ipofisi. L’innamoramento è quindi un inizio di risveglio, perché induce a vedere solo il bello nella persona amata e non i suoi difetti. Questa percezione viene poi espansa anche al mondo così che diventa più facile vedere anche tutta la bellezza presente nel mondo, operando con l’Alchimia Superior.
La temporanea e inconsapevole attivazione della pineale inibisce la modalità reattiva ipofisaria. Nello stato di innamoramento l’epitalamo, che gestisce il sentire interiore a prescindere da ciò che accade esteriormente, viene pertanto regolato dalla pineale e non dall’ipofisi.
Vedendo solo il bello nell’altro si esperisce, attraverso la sua compagnia, quello che manca oppure che è stato portato via o che non si è riusciti a esprimere da piccoli. Le persone quindi si mettono in relazione fra loro ma, non conoscendo il Terzo Specchio Esseno, non cercano di sanare in se stesse ciò che l’altro rappresenta cioè non attuano una compensazione di ciò che manca in ciascuno di loro.
Si vive quindi una passione che infiamma la coppia ma che nel giro di poco tempo crea un sovraccarico di fuoco. Il fuoco è necessario a esprimere ciò che mancava, che è stato portato via o che non si è riusciti a esprimere, quando però viene meno quel velo meraviglioso che era stato calato sui difetti dell’altro si comincia a vedere anche la parte di ombra presente nel partner. L’innamoramento improvvisamente finisce e ci si risveglia in una consapevolezza del nero rispetto a quella persona. Ciò avviene perché non si era consapevoli fin dall’inizio che sulle due polarità, sul più e sul meno presenti nell’altro, era calato temporaneamente un velo che poi improvvisamente si solleva (l’inglese to fall in love e il francese tomber amoureux/se significano letteralmente cadere in amore, quasi a suggerire un senso di autoinganno).
La consapevolezza del Terzo Specchio Esseno permette invece di chiedersi da subito cosa la persona rappresenti per noi. Questo consente, entrando in relazione con lei, di fare al contempo un lavoro su di sé con l’obiettivo di sanare velocemente la propria carenza e aprirsi alla possibilità di arrivare all’amore vero. L’amore vero è sempre una scelta, non una passione. È la Volontà che vuole amare, il Primo Raggio dal quale scaturisce il Secondo. Nell’amore vero si sceglie di amare anche il lato ombra della persona, in un’ottica di Alchimia Trasformativa, perché l’amore trasforma e fa sì che il rapporto approdi ad armoniche stabili senza fluttuazioni.
L’innamoramento è quindi l’effetto di una selezione dell’anima, in cerca di specchi che le consentano di sanare mancanze e memorie non ancora risolte. Nell’altro si vede riflessa una parte che è dentro di sé ma che non si riesce a scorgere senza uno specchio che la mostri. Questo è il motivo per il quale certe persone incontrano per esempio partner violenti.
Assai di frequente capita di vedere rapporti in apparenza molto sbilanciati nei quali una persona sembra abitata dagli Angeli e l’altra dai demoni. In realtà la persona angelica è abitata in alcune cellule da demoni e non da Angeli, e sta incontrando nel partner l’occasione per risolvere una metà di sé. L’altro non esiste veramente, è una parte di noi. Quando amiamo stiamo quindi amando ciò che siamo noi, stiamo risolvendo e integrando le diverse parti di noi e ricostituendo così l’Uno, il Tutto. Per questo l’amore è la via del ritorno all’Uno. Le persone, come le esperienze, non arrivano a caso ma per sanare, per guarire, fino al punto in cui non c’è più niente da curare. Una volta infatti che si è arrivati a una completezza interiore, i rapporti che si hanno sono pienamente di grazia, senza più alcuna finalità terapeutica inconscia.
Si possono anche avere rapporti in cui si bypassa la fase dell’innamoramento arrivando subito all’amore incondizionato. Quando si è nell’amore incondizionato una persona quasi vale l’altra, cioè si hanno relazioni dove ovviamente c’è attrazione per l’altro ma le condizioni di partenza di questa persona non sono così importanti. Se si è veramente evoluti si sa che gli altri non hanno mai contato niente in realtà perché o sono abitati dalle schiere celesti o sono abitabili. E se sono abitabili si tratta solo di avere una maestria più alta in modo da permetterne l’abitazione da parte delle schiere celesti […]
Emiliano Soldani
Estratto dal libro L’essenza dell’amore puro
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