Il termine “immaginare”, tanto utilizzato nel linguaggio comune, ha un significato etimologico sorprendente, che ti stupirà. Deriva dal latino e significa: “In me Mago agere” ovvero “Lascio agire il Mago che è in me”.
Un modo piuttosto facile per contattare il piano astrale è attraverso la meditazione. In particolare, le tecniche assai in voga di questi tempi, che si chiamano “visualizzazioni guidate”, sono a tutti gli effetti dei piccoli viaggi astrali. […] il piano astrale è il livello delle immagini. Per capire bene questo concetto, dobbiamo andare a ritroso, seguendo quello che le scienze esoteriche ci insegnano.
Secondo la mistica, ciascuno di noi è una scintilla della Sorgente di Amore Universale. A un certo punto della storia (o della non-storia!), la Sorgente ha deciso di frammentarsi in piccole fiammelle di sé, che ha liberato, dando loro la vita.
Ogni scintilla nasce quindi nel Piano Divino Supremo (in realtà ne fa parte) e gradualmente si separa, si differenzia da tutte le altre. Passa attraverso i tre livelli divini, e giunge nel piano mentale. Qui, progressivamente, si separa dalla mente universale, conquistando una propria mente individuale, che tuttavia è ancora solo concettuale: è costituita da concetti privi di forma. Il suo viaggio continua, scendendo nel piano astrale. A questo punto, i concetti assumono una forma, un’immagine, e un impatto emotivo. Scende ulteriormente, nel piano eterico, e qui acquisisce energia vitale, che le sarà indispensabile per vivere nel livello fisico. E, infine, giunge nel piano materiale, dove riceve un corpo (il piccolo embrione concepito dai genitori) che sarà il suo mezzo di trasporto per la sua vita nel mondo della materia.
Secondo la sapienza esoterica, tu, io e tutto ciò che vedi intorno a te, ha fatto esattamente questo percorso. Non solo gli esseri umani, ma anche gli animali, le piante, e persino gli oggetti. Tutto, infatti, è scintilla della Divinità. E le antiche religioni, che erano tutte panteistiche, vedevano infatti il divino in ogni cosa.
Torniamo a noi. Se vuoi viaggiare in astrale, o addirittura nelle dimensioni superiori, non devi fare altro che percorrere il cammino all’indietro. Non è così automatico (la maggior parte delle persone non lo fa), ma è senza dubbio fattibile, e anche in maniera piuttosto semplice, con un minimo di esercizio.
Come spiegavo […], noi possediamo una serie di corpi che sono già presenti nei piani superiori. Quando la scintilla scende dall’alto verso il basso, infatti, non perde ciò che possedeva in precedenza. La sua essenza divina, la sua mente, la sua forma e le sue emozioni, la sua energia eterica e infine il corpo fisico: tutto continua a coesistere allo stesso tempo.
[…] Se vogliamo viaggiare in astrale, non dobbiamo mettere in atto uno spostamento spaziale (col nostro corpo astrale siamo già lì senza accorgercene), ma uno spostamento della nostra coscienza. Nella fase di veglia, quando non dormiamo, il mezzo più semplice per spostare la coscienza è sederci tranquilli, chiudere gli occhi e iniziare a meditare. Ci sono diversi tipi di meditazione, che perseguono differenti finalità. Generalmente, più si vuole salire nei livelli alti, più la mente deve progressivamente trovare uno spazio di silenzio, che permette di riconnettersi con i mondi elevati. Se invece vogliamo andare in astrale – che, come sappiamo, è la dimensione delle immagini – dobbiamo imparare a produrre immagini nella nostra mente.
[…] Il termine immaginare, tanto utilizzato nel linguaggio comune, ha un significato etimologico sorprendente, che ti stupirà. Deriva dal latino e significa:
In me Mago agere.
Questa frase latina è traducibile come:
Lascio agire il Mago che è in me.
Oppure anche come “il Mago che è in me agisce”. Quindi, ogni volta che immaginiamo, senza saperlo stiamo compiendo un vero e proprio atto magico.
Per la nostra cultura occidentale, sembra impossibile poter ricondurre un’azione considerata così infantile come l’immaginazione a un lavoro magico-energetico. Invece la tradizione esoterica lo sa da sempre: tutte le vie iniziatiche si basano su un cosciente e sapiente uso della forza del pensiero, sotto forma di immaginazione.
[…] Il Mago Quantico agisce in principal modo sul mondo astrale e sul piano eterico. Pertanto, viaggiare in astrale non ti serve solo come esperienza spirituale e di crescita; ma altresì come strumento per un potentissimo uso della Magia.
Abbiamo dunque compreso che, per muoverci nel piano astrale, è necessaria l’immaginazione. Cosa significa “immaginare”? È qualcosa di molto semplice e innato in ciascuno di noi; quando eravamo bambini, lo facevamo con grande facilità. Si tratta unicamente di usare la fantasia e creare immagini nella nostra mente.
Gaia Shamanel
Estratto dal libro Il Mago Quantico
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Purtroppo l’etimologia di immaginare, nonostante quella del mago che agisce in noi sia poetica, è un’altra; deriva infatti dal latino imago, cioè immagine, effigie, ritratto, fantasma, ombra, idea, concetto, rappresentazione mentale, sogno, visione, apparizione, immagine illusoria, pensiero, ricordo, riflesso di uno specchio, similitudine, paragone, allegoria, favola, apologo, allucinazione. Un’esplosione di significati che lo rende forse più potente del latino approssimativo: in me mago agere.