Incontro con Raffaele Fiore, autore del libro Creatività medica (Anima Edizioni), disponibile in libreria o tramite web a questo link.
La malattia come la conosciamo oggi ha perso la sua valenza simbolica. Ha una sua forza solo nella capacità di generare dolore o disagio. È qualcosa che va a disturbare la meccanicità quotidiana.
La malattia e il dolore in realtà non sono nemici, ma segnali che ci dicono che quell’equilibrio che credevamo di aver raggiunto è in realtà una gabbia da cui dovremmo uscire.
Negli ultimi anni abbiamo visto una grande diffusione delle tiroiditi. La tiroide sembra essere un bersaglio della nostra epoca e molti fanno risalire i suoi problemi alla radioattività.
Oltre all’indagine strumentale e sul piano fisico, tuttavia, bisogna tener presente anche la valenza simbolica: la tiroide separa la testa dal resto del corpo.
Noi siamo una generazione innamorata della testa e il conflitto sottostante che ci riguarda è infatti tra la testa e il corpo, tra la ragione e l’istinto.
Anche per quanto riguarda l’alimentazione, spesso si hanno delle visioni preimpostate che nascono nella testa e non tengono conto della verità del corpo.
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