Conferenza di Patrizio Cortesi, autore del libro Salto Quantico (Anima Edizioni). Il libro è disponibile in tutte le librerie o tramite web a questo link.
Patrizio Cortesi sarà a Milano con il seminario “Il salto quantico è una cosa semplice” domenica 14 aprile 2019. Tutte le info qui.
Tra gli argomenti del video:
Il salto quantico è un salto vibrazionale cioè un salto d’amore.
Secondo alcuni, i Maya nel 2012 avevano profetizzato che sarebbe terminato il mondo.
Le profezie Maya in realtà affermavano che il 21/12/2012 sarebbe accaduto qualcosa che è accaduto: l’allineamento fra la Terra, il Sole e il centro della galassia (l’Hunab Ku). L’Hunab Ku è la frequenza del Divino, dell’amore, che da quella data ha potuto manifestarsi sulla Terra come mai aveva fatto prima. Il salto quantico inizia dunque dal 21/12/2012.
Dal 2012 abbiamo la possibilità di allinearci alla vibrazione che la Terra ha ricevuto. Ora possiamo connetterci a noi stessi al punto di sentire che possiamo di nuovo appartenere al tutto.
L’energia femminile e quella maschile non sono opposte, ma unite.
Noi partiamo con l’idea di essere separati da tutto e da tutti. L’amore è la forza quantica che unisce tutto ciò che è separato.
Non possiamo sapere con chi stare bene se non sappiamo chi siamo. La vera unione è quando due persone stanno insieme ma non si accorgono di stare insieme, nel senso che tutto accade naturalmente.
L’amore è caratterizzato dalla libertà e dalla giustizia. Quando amo devo sentire che scelgo di amare.
Il metodo MAPP proposto dall’autore offre la possibilità di capire il tipo di percorso che ci siamo dati in questa vita.
Le ferite originarie sono quattro: la ferita del tradimento (posizionata sul terzo occhio); quella del rifiuto (sopra la testa); quella dell’ingiustizia (più in alto); e infine quella dell’abbandono (posizionata più in alto di tutte).
Sono ferite che ci fanno sentire distaccati dalla nostra origine divina.
Per poter fare l’esperienza dell’incarnazione dobbiamo abbassare la nostra vibrazione per poterci materializzare.
Una di queste quattro ferite in particolare ha la forza di sconnetterci totalmente dal divino rispetto alle altre, ma rappresenta una grande opportunità di trasformazione e di tornare verso l’uno.
I Maya hanno una visione sacra dell’unità e conoscenze enormi. Già tremila anni fa avevano riprodotto sulla Terra la Galassia di Andromeda.
I Maya ci donano il libero arbitrio e l’amore incondizionato.
C’è una grande differenza tra gestione e controllo. Quando siamo connessi e consapevoli di essere connessi, riusciamo a gestire il momento. Se invece siamo nella paura, è la paura a gestire noi.
Vivere la qualità dell’attimo significa vivere nel presente e vivere l’attimo come perfetto e vero.
L’essere umano vive ancora in terza o massimo quarta dimensione, laddove la Terra è già in quinta.
Come andare oltre la terza dimensione? Bisogna dare meno importanza al tempo.
Le cose accadono comunque, ma possiamo viverle in modo evolutivo, cambiando il punto di vista.
Quando si sale di vibrazione, non occorre andare a sistemare quello che appartiene alle vibrazioni più basse. Il jumbo sale sopra le nuvole per sovrastare le perturbazioni.
La quarta dimensione è quella che annulla il tempo e lo spazio. Il tempo che passa non è più così importante e allo stesso modo non lo è l’essere localizzati in un posto preciso.
La quinta dimensione è quando ho trasceso completamente il tempo e lo spazio e sono nella coscienza di unità. In questa dimensione creo solo qualcosa che ha un destino comune per tutti.
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