Il contagio da Coronavirus è la rappresentazione simbolica di una società che da una parte vive nella separazione e nella divisione, e dall’altra cerca di compensare aprendosi all’altro in modo inconsapevole e acritico… Articolo di Danilo Talarico
All’interno di una lettura archetipica, il “virus” è una manifestazione dell’energia Pesci. Se ne rappresenti un aspetto luminoso o un lato ombra non è facile da dirsi a priori.
Il tipo psicologico Pesci è il simbolo della personalità trascendente, di chi meglio di chiunque altro dovrebbe saper attivare un dialogo proficuo e profondo tra l’Io e l’inconscio. Per riuscire in tale intento deve sviluppare l’abilità di rendere flessibile e malleabile la “membrana” che separa (salvando la vita a tutti noi) i due campi della psiche, la coscienza e l’inconscio appunto.
Quando questo delicato processo osmotico non funziona come dovrebbe, il sistema immunitario individuale (e collettivo) si indebolisce.
Il desiderio di non mettere filtri tra l’Io soggettivo e quello delle altre forme di vita presenti nell’Universo, alla ricerca di un Amore olistico totalizzante, apre il soggetto alla ricerca – in alcuni casi spasmodica – di qualunque istanza vitale presente fuori da sé con cui compenetrarsi, con cui diventare, cioè, una cosa sola. Quando il soggetto entra in questo “delirio olistico”, il filtro critico e discriminate, apportato dal nostro Mercurio interiore, si perde e l’Io cade in preda a un’accettazione incondizionata e psicotica di qualunque entità esterna voglia fondersi con esso.
È evidente come molti esseri umani con una psiche dominata dall’energia Nettuno/Pesci vivano più volte nella vita questo processo annichilente all’interno delle loro storie d’amore, nelle quali chiedono inconsciamente, e quindi indiscriminatamente, al proprio partner di diventare una cosa sola con loro.
Questo desiderio di riunificazione, con qualunque oggetto venga percepito come separato da sé, impedisce di prendere coscienza che il più delle volte chi risponde positivamente a questa richiesta fusionale è un “oggetto malato”. Il partner diventa un “virus” che il soggetto, che si crede sano, cerca ossessivamente di inglobare, per portare a coscienza la propria malattia latente, il più delle volte di natura psicologica, che in altro modo non avrebbe riconosciuto in se stesso.
Nelle settimane che stiamo vivendo da metà gennaio 2020 sembra che, a livello collettivo, ci si trovi in questa situazione.
La società dell’immagine e della digitalizzazione degli scambi e dei rapporti umani ci ha talmente polarizzato verso la separazione e la divisione, che l’inconscio collettivo ha creato un evento per farci prendere coscienza di quanto faccia male questa separazione, da noi stessi creata senza rendercene conto. Allo stesso tempo, ci sta insegnando quanto sia dannoso, come momento di iper-compensazione, aprirsi all’altro in modo inconsapevole e acritico, nel disperato tentativo di riempire un vuoto da noi stessi creato.
Questi insegnamenti evolutivi verranno compresi solo col senno del poi, e quindi tra molto tempo. Avere la possibilità di attivare il prima possibile l’autoguarigione, attraverso il riconoscimento del messaggio simbolico che la malattia rappresenta, è l’unico strumento per attraversare (forse indenni) questa fase e, addirittura, fuoriuscirne più consapevoli di se stessi e della vita.
I cicli energetici all’interno dei quali ci troviamo ci dicono che l’uscita dal tunnel è vicina, anche se al momento non è facile intravederla. Il picco degli eventi mondiali in atto legati al Coronavirus corrisponde, in base al mio metodo previsionale, al periodo che va dal 5 al 10 marzo, i giorni del mese Pesci 2020 nei quali la sua potenza dissolutrice ha raggiunto l’intensità maggiore.
L’inizio di un nuovo ciclo annuale rappresentato dal mese Ariete e dalla primavera potrebbe simbolicamente rappresentare l’inizio delle fine del down in corso, ma non la fine. Per incontrare la prima fase di concreta fuoriuscita dalla psicosi collettiva attuale dovremmo probabilmente aspettare la fine del ciclo del signore della logica, Mercurio, nel mare pescino dell’irrazionalità, e cioè il 12 aprile. L’ultimo round potrebbe essere legato al ciclo che uno dei componenti simbolici del sistema immunitario umano, e cioè Marte, farà sempre nella Costellazione Pesci: metà maggio-fine giugno.
Con l’arrivo dell’estate, auguro a voi e a me di essere tutti capaci di ricontattare l’ottimismo e il coraggio del nostro Sole interiore per ritornare a camminare sulla strada dell’illuminazione.
Danilo Talarico
Autore del libro Coaching & astrologia (Anima Edizioni)
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