Credenze e denaro

«Tutto ciò che succede è il vero obiettivo del nostro inconscio, il quale realizza sempre ciò in cui crede». Riesci a capire la portata e le implicazioni di questa frase?

 

L’insieme delle varie credenze crea un sistema di pensiero che viene esteso in tutti i settori della vita, e questa enorme maglia di convinzioni forma il tuo paradigma.

Dal mio punto di vista, i problemi attuali con il denaro non sono dovuti a singole credenze sbagliate, ma proprio a un paradigma (insieme di credenze) totalmente superato e fuori dal tempo. Ecco perché risolvere veramente i problemi con il denaro non è una passeggiata: non basta avere un buon consiglio o chiedere una dritta a chi è più ricco di te, ammesso anche che il ricco sia realmente consapevole al 100% dei veri motivi della sua ricchezza.

Quello che ti propongo è un lavoro più esteso, che modificherà il tuo modo di pensare in tutto, in campo finanziario ma non solo. Per fare ciò ho pensato di elencare e commentare brevemente le credenze più interessanti su cui mi sono imbattuto in questi anni. Non occorre che tu sia d’accordo con tutto, a volte è necessario del tempo perché alcune idee si possano assimilare; il mio scopo è darti una chiave di lettura differente, i cui effetti ti saranno evidenti man mano.

Per il nostro cervello è realizzabile materialmente solo ciò che è conforme alle nostre credenze/convinzioni. Quindi se per te diventare ricco è qualcosa di inaccessibile, il mio obiettivo sarà quello di scardinare le tue idee con delle argomentazioni o con esempi reali che possano confutarle. L’importante è bloccare l’insorgere di pensieri come «ma tu sei tu», oppure «ma io non sono nato imprenditore», «il mio lavoro è differente» o «adesso è un periodo storico diverso», ecc. Sono tutte fesserie smontabili se siamo onesti intellettualmente, e certamente si possono trovare esempi di persone partite molto peggio di te che hanno avuto risultati ben superiori.

«Tutto ciò che succede è il vero obiettivo del nostro inconscio, il quale realizza sempre ciò in cui crede». Riesci a capire la portata e le implicazioni di questa frase?

Partiamo da una concezione fondamentale e innovativa sul denaro: il denaro non è un oggetto materiale, il denaro è il simbolo di un’energia.

Come? Il denaro è energia? Si, hai letto bene, possiamo dire che la banconota che usi è solo una manifestazione simbolica di trasferimento energetico. Per esempio se prendi 50 euro e li dai a un ragazzo, puoi scambiare questa banconota per un certo numero di ore del suo lavoro. Di conseguenza possiamo trasformare quel pezzo di carta in forza lavoro, energia a tutti gli effetti. Ma è altrettanto vero che anche tu hai speso parte della tua energia per ottenerla, quindi di fatto hai ottenuto un flusso d’energia che ha trasferito quella banconota da una tasca all’altra, in cambio di un lavoro.

Se il denaro è energia, l’energia produce un effetto attraverso un flusso costante.

Questa frase apre a un altro segreto del denaro, ovvero che per generare prosperità deve scorrere contemporaneamente nei due sensi: entrata e uscita.

Prendiamo, ad esempio, una forma d’energia che conosciamo molto bene, quella elettrica. La corrente elettrica può essere definita come un flusso di elettroni all’interno di un circuito chiuso, in cui ogni elettrone scorre contemporaneamente da una direzione all’altra. Se prendi in esame un albero di Natale, sicuramente avrai notato che prima o poi le lampadine smettono di accendersi del tutto, a seguito dell’usura. A quel punto il buon elettricista di casa ti dirà: «Si è bruciata una delle infinite lampadine». Ma quale? Non lo sappiamo, può essere la prima, la seconda o anche l’ultima. Le luci non si accendono fino alla lampadina bruciata, o si accendono tutte o non se ne accende nessuna.

Qual è il legame con il denaro? Il legame è che essendo energia, anche il denaro è un flusso di euro che scorre contemporaneamente da un polo all’altro (qualcuno direbbe da un “pollo” all’altro). Di conseguenza se le funzioni sono in entrata e in uscita (le entrate sono gli incassi e le uscite sono le spese), quando smetti di spendere/dare, da quel momento in poi smetti anche di incassare/ricevere.

Il punto è che le persone si accorgono di avere un problema con il denaro quando le entrate diminuiscono e di riflesso tendono a impaurirsi e a ridurre anche le uscite. Ma non è una buona idea, poiché in realtà le entrate hanno iniziato a diminuire dopo che noi avevamo già smesso di dare, quindi il flusso si era già bloccato. Di conseguenza se riprendiamo a dare, contemporaneamente creeremo un innesco anche per favorire nuove entrate economiche.

Denaro = energia = tempo.

«Non si può spendere se non si ha nulla, ma noi abbiamo sempre qualcosa da dare».

Questa credenza è utilissima per sbloccare le persone che si sono arenate negli affari. Se chiediamo loro come comportarsi, ci diranno: «Ma io non ho soldi, come faccio a investire e a sbloccare il flusso?». È questo il punto, la gente non conosce l’equivalenza dell’energia e del denaro. Conosci il detto «il tempo è denaro»? Se il denaro è energia, è anche vero che molte persone scambiano il loro tempo per un compenso o per lo stipendio. Quindi il denaro è equivalente al tempo della persona che te lo cede al prezzo che ha negoziato. Se tu hai denaro puoi comprare il tempo di un essere umano, oppure puoi farti comprare. Ma ci sono persone che hanno molto più a cuore il loro tempo rispetto ai soldi, ecco perché invece di scambiare il tempo preferiscono dare la loro energia e il loro impegno. Ad esempio, una persona che ha scarsa fiducia nei suoi risultati sarà più propensa a chiederti una parcella oraria. Il professionista acclamato a furore di popolo preferirà venderti un risultato invece che delle ore. Alcuni dipingono di bianco le pareti, altri fanno dei quadri.

Dunque, con il denaro puoi comprare sia il tempo che un risultato, cioè l’energia di qualcun altro. Se invece non hai denaro puoi vendere il tuo tempo o il tuo talento, ma in nessun caso esisterà qualcuno che non possegga né il denaro, né il tempo libero, né l’energia per produrre qualcosa. Puoi ben immaginare che chi non ha soldi, perché non ha un lavoro, sicuramente avrà molto tempo libero ed energia da utilizzare, che potrà trasformare in denaro.

Se vogliamo riaprire il flusso dell’abbondanza dobbiamo o spendere, o metterci a disposizione, o fare qualcosa per qualcuno.

In casi proprio disperati, possiamo aggiungere un elemento extra: denaro = energia = tempo = amore. Se non hai niente da dare puoi sempre fare un sorriso a un passante, o puoi mettere entusiasmo in ciò che fai.

Il denaro non arriva casualmente, è telepatico. Hai mai fatto caso che ci sono dei momenti in cui puoi sbatterti all’inverosimile ma di soldi neanche l’ombra? In altri periodi invece sembrano piovere dal cielo e non se ne capisce bene la causa, visto che esteriormente non sembrano esserci ragioni particolari. Il vero motivo è che il denaro è l’effetto di un flusso, come dicevamo prima, che mette in comunicazione telepaticamente tutte le persone che stanno al suo interno. Di conseguenza le persone del flusso sono tutte nell’amore, nel dare/ricevere, nello spendere e nel creare ricchezza, perché hanno entusiasmo.

Se tu, per una qualche ragione, chiudi il flusso entri nello stato d’animo della paura; da quel momento in avanti noterai un impoverimento energetico ed economico, inoltre vedrai diversi ambiti della tua vita funzionare male, salute compresa. Non è un caso; viviamo in un mondo basato sull’energia, se questa viene a mancare tutto comincia a declinare.

Ma come fa questo denaro ad arrivare telepaticamente? Chi lo gestisce?

Il denaro è gestito dall’inconscio cosmico.

Parlerò brevemente dei processi guidati dal nostro cervello. Ce ne sono di diversi tipi: il primo è il cervello razionale, di cui siamo tutti a conoscenza; il secondo è il cervello inconscio, quella parte animale che agisce senza chiederci il parere ma che è responsabile di tutti i nostri sviluppi durante l’evoluzione; infine abbiamo un inconscio cosmico, cioè un sistema onnicomprensivo, e probabilmente onnisciente, che pilota gli avvenimenti della realtà, costantemente collegato a ogni particella dell’universo e, di conseguenza, anche a ciascuno di noi. Questo inconscio cosmico, essendo responsabile del concretizzarsi di ogni avvenimento, è anche in grado di coordinare i singoli fenomeni per il conseguimento dei suoi scopi, che mirano sempre all’evoluzione. Per questo, se arriva un cliente inaspettato, se ti offrono il lavoro della vita, se erediti, o se vinci alla lotteria, anche se di solito non giochi mai, queste per il cervello razionale sono tutte coincidenze, mentre sono avvenimenti voluti e inevitabili per l’inconscio cosmico.

Il denaro è la conseguenza di questo meccanismo, in cui il “grande fratello” stabilisce a chi e quando mandare denaro nelle modalità più spudorate, a condizione che noi siamo all’interno del flusso del dare/ ricevere di cui sopra. Se invece usciamo dal flusso, l’inconscio cosmico semplicemente si disconnette da noi e l’effetto tangibile, oltre a una certa stanchezza, sarà il blocco e la perdita di denaro, anche in forme antipatiche come multe, ladri in casa e perdita di clientela.

Tutto quello che succede è esattamente ciò in cui credevi interiormente.

Questa nozione è altamente performante. Ci spiega come non sia importante darsi da fare fisicamente, non occorre faticare come matti se la nostra concezione è di essere sfortunati o destinati alla povertà.

Hai presente il principio di auto-sabotaggio? È quando le cose vanno male tutte a un tratto, nonostante fossimo partiti con i migliori propositi e avessimo già raccolto dei discreti risultati. Un po’ come quando a scuola si falliva il compito in classe, mentre a casa non sbagliavi neanche una risposta. Questo meccanismo è dovuto a un programma inconscio del nostro cervello, il quale cercherà di ottenere sempre un risultato finale a lui congeniale, indipendentemente dai nostri desideri razionali. Per questo, se noi abbiamo l’idea di meritarci cose brutte, perché ci sentiamo in colpa o mediocri anche se siamo oggettivamente abili, riusciremo sempre a metterci i bastoni tra le ruote da soli. L’effetto opposto è che, se noi assumiamo un’immagine positiva e meritevole di ogni bene materiale e non solo, il cervello troverà sempre il modo di portarci fortuna inconsciamente.

Prova a domandarti: ma noi abbiamo veramente così tanto potere? Io credo di sì. Se ci pensi il nostro cervello razionale si occupa solo di un quantitativo minimo di scelte giornaliere, il più è gestito dall’inconscio. Se non ci fosse quel computer misterioso, anche camminare senza prendersi una storta a ogni passo sarebbe improbabile.

Shahruz Rouholfada

 

Estratto dal libro Biologia del denaro

 

Shahruz Rouholfda ti aspetta a Milano (o in diretta streaming) il 26 settembre 2022 per la presentazione del suo libro Biologia del denaro. Tutte le info a questo link.

 

 

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