La libertà è una scelta. Come un paio di pantaloni da comprare, come un cibo da mangiare, come una scuola da frequentare. Il problema, se un problema esiste davvero davvero, è che non ti rendi conto che puoi scegliere! Perché non ti fidi abbastanza di te stesso
La libertà… solo a pronunciare questa parola si respira bene, si respira profondamente, ci si sente vivi! Che bello essere liberi!
Cosa significa essere liberi?
Se la libertà fosse un concetto universalmente riconosciuto, se la libertà fosse un’esperienza universalmente riconosciuta, saremmo tutti liberi, vivremmo tutti in salute, in ricchezza, felici!
Può davvero la libertà renderci sani? Ricchi? Felici?
La mia risposta è: sì! Perché quando sono libero davvero davvero, sono felice, sano e ricco.
Voglio raccontarti il perché della doppia locuzione davvero davvero, prima di dirti il perché di questa mia affermazione.
Davvero davvero significa “in verità verità”. Cioè vero per l’io, vero per il Noi.
L’io è la personalità, è quella porzione di vita che ha i “respiri contati sulla Terra”, certo non sa quanti sono, e spesso si comporta come se fosse eterno quell’io, non portando la giusta attenzione alle cose e non dando il giusto valore a ogni preziosissimo istante vissuto sulla Terra, preziosissimo, unico e irripetibile!
Il Noi è la nostra parte immortale, è quella che vive e si lascia trasportare letteralmente da Anima, dalla nostra Anima.
Potremmo chiamare l’io come lo sguardo della formica e il Noi come lo sguardo dell’aquila.
Possiamo anche chiamare l’io la nostra unica possibilità di evoluzione in quel tempo, in quel luogo, con quei genitori, con quei fratelli, con quegli amici in quel luogo. E, il Noi, come lo sguardo che prende nota dei nostri rapporti, delle nostre relazioni, del nostro vivere, in quel luogo e quel tempo.
Possiamo chiamare la nostra personalità, e quindi il nostro “io”, anche… l’abito, la maschera, il rappresentante della nostra Anima, errabonda e immortale nello spazio e nel tempo. Possiamo anche chiamarci “io” solo per definire l’unica cosa che abbiamo conosciuto, un po’ da vicino, negli anni che abbiamo vissuto, nei nostri pensieri, nelle nostre emozioni, nelle nostre azioni. Oppure possiamo chiamare “io” anche quel singolo ingresso all’unica esperienza che si chiama abitualmente vita.
Abbiamo molte scelte, molte possibilità, in base alle scelte che compiamo, utilizziamo i “gradi di libertà” concessi al Noi, all’io, per fare esperienza, per creare, oppure per dormire “guardando la vita degli altri”.
Possiamo davvero davvero fare tutto ciò che ci va di fare, ed essere chi ci va di essere, ma un po’, mi dispiace dirlo… questa è una scelta che hanno solo le persone che sanno di avere un’Anima immortale.
Per gli altri questo privilegio non esiste. Per chi crede di essere solo un corpo, certo con una mente e delle emozioni, che è nato “a caso” in una famiglia che può essere “fortunata” o “sfortunata”, ma comunque a caso… No!
Mi dispiace dirti che se sei uno di questi “io”, di queste persone, per te non valgono le stesse opportunità, perché tutti sanno sino a prova contraria che si nasce, si vive e si muore.
Quindi la tua libertà è di certo una semi-libertà condizionata dalla tua famiglia, dal luogo di nascita, dallo stato sociale, dalle condizioni economiche, dalla tua “limitata” capacità di creare, che non può andare oltre al tuo patrimonio di geni limitato, se ne hai uno limitato, oppure se hai un corredo genetico buono, dalle possibilità di averlo ereditato. Ma sempre limitato alle esperienze dei tuoi avi, che per la legge genetica determinano le tue possibilità, in termini di informazioni biologiche evoluzionistiche, presenti in te.
E qui già la buona salute, per più della metà della popolazione in Terra, almeno, è solo una possibilità. Non sei certo libero di stare bene, perché la tua salute dipende dai tuoi geni. Peccato!
Poi, la ricchezza… Se la tua famiglia è una famiglia modesta e quindi senza grandi aspettative per te, si sa resta solo il “sogno americano, che si sa davvero davvero che è solo un sogno americano”, vai a sapere… Meglio tenersi il posto sicuro di lavoro, anche se ti fa perdere la gioia e poi la salute… poi di questi tempi è assicurata. La perdita di salute e di gioia, intendo, se hai un posto pubblico e “sicuro”.
Ma se sei uno di quelli con buoni geni, e famiglia molto ricca, magari ti va meglio, passi la vita a controllare la tua salute e la tua ricchezza patrimoniale, perché sai… come è venuta, può sparire! Va bene i geni, ma chi mi dà la prova che duri a lungo? Non si sa mai.
Ma d’altronde che cosa ci puoi fare? I gradi di libertà per te sono davvero pochi e vabbè! Sarà per la prossima vita, dai! … Ops, scusa! Dimenticavo che per te non esiste neppure questa possibilità, hai solo un “io” che nasce, vive e muore e nel frattempo, se gli va bene, bene, se no, vive e muore in libertà semi condizionata. Anzi diciamo pure in libertà condizionata.
E poi ci sono gli “io” che sanno del Noi!
Wow! Che bello! Finalmente si respira. Perché quell’altra storia davvero davvero toglie il fiato!
Bene! Tu che tipo di Noi sei?
Sei uno di quelli che lo sa, in teoria? E vive la vita in attesa che vada meglio di così?
Oppure sei uno di quelli che lo sa in teoria e in pratica, e a volte gli riesce bene e a volte meno bene?
Esser felice, in salute e vivere liberamente, come ti va di vivere, intendo?
Se sei il primo: ahia! Conviene che ti impegni un po’ di più a vivere esperienze pratiche della libertà che ti concede solo l’essere immortale. Magari smettendo di giudicare così avidamente chi non si comporta come te, ma che senti vicino a te, nel cuore. Magari prendendo una certa distanza di rispetto dalla libertà creativa degli altri. Magari lasciando agli altri la stessa libertà di essere e di fare liberamente tutto ciò che gli va, come vorresti fosse fatto per te!
Tra quelli che, come me, sanno di essere degli esseri, degli “io” mortali e immortali, di quelli che come me faticano a volte quando ancora si “incastrano” in qualche meccanismo mortale della terza dimensione, obbligatoriamente, perché siamo qui per evolvere e creare, e creare non è mai cosa facile, d’altronde anche “Dio ci ha messo sei giorni per fare il mondo e il settimo giorno si è riposato”.
Ecco, a tutti queste “io” dico: qualche volta l’esistenza sembra precluderci qualche forma di libertà, ma sappiamo bene che non è così, lo sappiamo nel cuore, lo sappiamo nella mente che non mente, lo sappiamo nella “nostra pancia”, quindi, quando quelle difficoltà arrivano, facciamoci una bella risata e ricordiamoci che è solo un gioco, e ricordiamoci che la vita è davvero davvero bella e ricordiamoci che siamo in tanti.
Agli altri dico: se sei qui e stai leggendo questo articolo e qualcosa non funziona… Se ti senti imprigionato, prova a partire da te. Prova a osservare la tua vita quotidiana: quali sono le cose che “ti incastrano” e che ti fanno sentire svuotato e privo di ogni libertà? Quanto quelle cose ti sono davvero davvero utili? Necessarie, indispensabili? Per la tua qualità di vita.
La libertà è una scelta. Come un paio di pantaloni da comprare, come un cibo da mangiare, come una scuola da frequentare. Il problema, se un problema esiste davvero davvero, è che non ti rendi conto che puoi scegliere! Perché non ti fidi abbastanza di te stesso.
E qui non esistono scuole misteriche che possono aiutarti, esiste solo la tua necessità di sperimentare che il mondo è molto più libero di quello che vedi tu, di quello che senti tu, di quello che immagini tu.
Il Maestro interiore sa che: sono in grado di immaginare solo ciò che sono in grado di realizzare.
Lavori in corso…
Immaginazione = libertà.
Claudia Righetti
Autrice del libro I Maestri – Come accedere al cervello quantico
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Davvero davvero che quella storia toglie il fiato! Solo leggendola rimani senza fiato.
Non avevo visto la “cosa” “tutta la storia, l’io e noi, in questa prospettiva. E’ divertente questa prospettiva e come la descrivi. Mi ha fatto sorridere. Grazie.
E’ bello anche sapere che siamo in tanti. Questo mi da Gioa!
Grazieee
Eduardo