Estratto da Ipnosi Alchemica di Laura Costantino — Il lavoro dell’Ipnotista Alchemico

In questo estratto dal libro Ipnosi Alchemica di Laura Costantino, l’autrice accompagna il lettore a comprendere che cos’è l’ipnosi, come si manifesta l’ipnosi alchemica e in cosa consiste il lavoro dell’Ipnotista Alchemico,

Che cos’è l’ipnosi

Il vocabolario Treccani riporta questa definizione: Ipnòṡi s. f. […] stato psicofisico, a carattere dinamico e non statico, con modificazioni della coscienza affini a quelle del sonno […] può essere indotto da un operatore […] o autoindotto.

L’ipnosi è uno stato di coscienza assolutamente naturale della nostra mente, che raggiungiamo diverse volte nell’arco della giornata senza nemmeno accorgercene. Si attiva quando ci lasciamo prendere mentalmente da qualcosa al punto da scollegarci da ciò che ci circonda: mentre guidiamo assorti, guardando un film, o leggendo un libro dimenticandoci di tutto il resto.

Durante la trance l’emisfero sinistro, sede della razionalità, va parzialmente in stand-by, mentre l’emisfero destro, luogo delle emozioni e della mente inconscia, si accende in maniera determinante. L’ipnosi è uno stato in cui la parte logico-razionale è distratta, mentre quella inconscia è perfettamente attiva.

L’ipnosi è un catalizzatore della trance e ci consente di arrivare velocemente allo stato crepuscolare tra sonno e veglia. Non è vero che si perda la coscienza: la persona ipnotizzata è sempre cosciente di ciò che accade. Non è la profondità della trance a determinare la validità dell’approccio: la mente inconscia lavora anche in trance leggera. La mente inconscia parla il linguaggio metaforico e simbolico, come i sogni. Da qui nasce anche l’apparente connotazione magica dell’ipnosi, perché le situazioni cambiano senza che la persona se ne accorga razionalmente.

Che cos’è l’ipnosi alchemica

Tutta la psicologia junghiana si fonda sull’idea di conscio e inconscio come forze complementari. Nell’esoterismo l’unione degli opposti è rappresentata dal vaso alchemico, dove il Maschile e il Femminile si incontrano e generano una rinascita.

Nel simbolismo alchemico si esprime la trasmutazione psichica che Jung chiama processo di individuazione. Il termine psiche deriva da psychè, anima: lo psicologo sarebbe lo studioso dell’anima.

Jung ed Erickson affermano che oltre la mente c’è dell’altro. L’ipnosi diventa un mezzo trasmutativo che permette di navigare nei mondi della mente inconscia e, se siamo pronti, di percepire la scelta dell’anima. Questa è la vera magia dell’ipnosi.

L’alchimia non mira a trasformare il piombo in oro, ma rappresenta la capacità di elevare ogni situazione e il composto umano, liberandolo dalle scorie e permettendogli di ricongiungersi allo spirito eterno.

L’approccio al paziente

L’ipnotista deve aver fatto un lavoro su di sé e continuare a farlo fino alla fine dei suoi giorni. Non solo un percorso di analisi, ma un percorso alchemico fondato sulla presenza: il lavoro di ricerca è un imperativo categorico.

Le persone che entrano nello studio lo fanno perché attratte energicamente da lui. Deve chiedersi: Cosa mi sta facendo vedere di me questo paziente? Come mai ho attratto questa persona?

L’ipnotista deve essere consapevole che non è lui a curare. La cura avviene sempre e solo attraverso la fede. Quando c’è identificazione nella personalità si sta facendo di fatto magia nera, perché l’ipnotista diventa un manipolatore di coscienze.

È uno specchio vivente del paziente e deve portarlo a vedere questo specchio senza svelarglielo. Se c’è fastidio, dovrà chiedere: Che cosa ti sto facendo vedere di te che tu non vedi?

Deve conoscere transfert e controtransfert, essere in supervisione, chiarire che non è detto che verranno raggiunti risultati, e che il percorso non sostituisce nessuna psicoterapia. L’assistito non adotterà mai un atteggiamento passivo.

Il setting

Il setting deve essere confortevole: stanza illuminata, poco rumorosa, pareti chiare, ambiente pulito e ordinato. Il paziente deve sentirsi a casa.

Possono esserci simboli alchemici, come i tarocchi. L’aspetto più importante è la pulizia energetica. Esistono molti modi per purificare uno spazio […] ma il metodo migliore rimane la presenza.

La formazione

L’Ipnotista Alchemico deve avere conoscenze psicologiche e psicoterapiche per capire se un percorso è adatto a un paziente. Deve sapere riconoscere ciò che è proiezione della mente inconscia e ciò che appartiene all’astrale.

La sensitività deve essere accompagnata da continui studi. Non può improvvisarsi: la fede non è creduloneria né fanatismo.

Nel lavoro alchemico esistono via secca e via umida: una più diretta e rapida, l’altra più graduale e introspettiva. L’approccio migliore è unire entrambe, evitando insidie e fanatismi.

Approcciarsi al mondo sottile rimanendo con i piedi per terra e attenendosi agli insegnamenti è la via del buon senso.

Laura Costantino

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