Estratto da Ho visto un sogno di Veronica Iurich — Il potere delle immagini e dell’identità

Estratto da Ho visto un sogno di Veronica Iurich – Il potere delle immagini e dell’identità

In questo estratto dal libro Ho visto un sogno di Veronica Iurich, esploriamo il potere simbolico delle immagini come ponte tra interiore ed esteriore. Un viaggio tra visibile e invisibile in cui le immagini contribuiscono alla costruzione dell’identità individuale e collettiva.

Immagini e identità: un ponte tra io e noi

Le immagini sono un ponte tra l’io e il noi, tra il fuori e il dentro, tra conscio e inconscio, sanno parlare all’uomo dell’uomo: contengono chi siamo e contemporaneamente il genere umano, nei suoi molteplici modi di essere. Le immagini vivono nel “senza tempo”, si sottraggono al reale, sorpassando l’oggettività, come a ribadire il loro mistero, la loro inafferrabilità, quella capacità di contenere qualcosa di più ampio. Custodiscono una dimensione misteriosa e simbolica.

Il doppio volto: reale e immaginario

Il mio personale primo incontro con l’immagine passa attraverso il mio nome, Veronica, che racchiude il concetto di “vera icona”. […] Questa digressione apre a una riflessione sulla natura stessa dell’immagine e sulla sua duplice essenza: essa è reale e irreale, concreta e immaginaria, vive in un territorio di confine tra visibile e invisibile.

Con la loro doppia natura, le immagini entrano nella nostra vita in tanti modi: siamo immersi in quelle esterne, ma allo stesso tempo siamo abitati da immagini intime, personali ed emotive che sono materia viva del nostro mondo interiore. Comprendere come funzionano queste due dimensioni è importante: è attraverso le immagini che l’uomo rappresenta se stesso, interpreta e trasforma il mondo, dando forma alla propria identità.

Dalle immagini esterne alle immagini interiori

Le immagini esterne si riferiscono alla forma delle cose e alla realtà che recepiamo: oggetti, paesaggi, volti, opere d’arte, fotografie. Alcune ci colpiscono più di altre e così le tratteniamo, trasformandole in immagini interne. Con il tempo possiamo anche dimenticarcene, ma esse restano in noi, diventando parte del nostro inconscio.

Le nostre immagini interiori non provengono solo dall’inconscio personale, ma anche dall’inconscio collettivo, quella parte della psiche comune a tutti, in cui ritroviamo i contenuti psicologici ereditati dalle generazioni precedenti, le immagini primordiali e gli archetipi. […]

Possiamo intuire che noi siamo interconnessi, espressioni dell’unità, e che le “nostre” immagini interne non sono semplici fotogrammi della mente, ma messaggi incarnati del tutto, che ci parlano di noi, dell’altro e dell’intero pianeta.

Guardare il mondo con ciò che abbiamo dentro

L’immagine esterna si fa interna ed essa, a sua volta, filtra e trasforma il nostro sguardo sul mondo: noi guardiamo ciò che ci circonda attraverso ciò che abbiamo dentro. John Berger diceva che «il modo in cui vediamo le cose è influenzato da ciò che sappiamo o da ciò in cui crediamo», e ciò che vediamo – o crediamo di vedere – ci plasma.

Siamo il frutto delle immagini che ci abitano, di quelle che accogliamo e trasformiamo, e che diventano i mattoni della nostra identità.

Veronica Iurich

Foto Copyright: Evelyn Bencicova – evelynbencicova.com – @evelyn_bencicova (immagine di copertina del libro Ho visto un sogno)

Veronica Iurich terrà la presentazione del libro Ho visto un sogno lunedì 3 novembre 2025. Per tutte le informazioni, vai a questo link.