Vivere nella “Resa”

Come affrontiamo la vita? Spesso con fatica, in lotta, nello sforzo. Ma esiste una via diversa:la sacra Resa. È in quel momento che l’Intelligenza dell’Universo può fluire attraverso di noi. Estratto dal libro Correre sull’acqua di Claudia Bondi

Grazie a quel «è troppo grande questa cosa per me»… è finalmente nata la piccola Claudia.

Non più quella sempre in prima fila, battagliera, capace di arrivare dove gli altri non riescono, di conquistare tanto, di avere tante soddisfazioni… noooo, niente di tutto ciò! Proprio così, grazie a quel «è troppo grande questa cosa per me» è arrivata la sacra “Resa”, il sacro “non ce la faccio”, il sacro “MOLLO”!

Claudia l’ha espresso in modo un pochino più colorito: «Sai cosa faccio? Butto il prete nella m…a!». Per chi non conoscesse questa espressione, significa che si abbandona tutto, proprio tutto, persino ciò che è sacro.

In una società dove ti insegnano a “non mollare mai”, a essere forte, a lottare per esaudire i desideri, suona assai strano… invece sta proprio qui la Svolta, la Grandezza, la Salvezza!

Mollare tutto non vuol dire fregarsene.

Significa semplicemente poter dire con umiltà: «È troppo grande questa cosa per me, sono piccola/o, faccio quello che posso, con impegno, volontà, ma soprattutto… sia fatta la Tua volontà!».

Allora e solo allora si aprirà quella “Finestra”, si darà la possibilità alla Provvidenza di intervenire. E allora potrà accadere ciò che è realmente importante: la “Grazia”, la “Liberazione”, il “Risveglio”, la vera “Felicità”, l’“Assoluto”, “Dio”, o come si preferisce dire.

Finché siamo noi a fare, anche con tutte le nostre capacità, faremo una fatica della Madonna! E il risultato sarà limitato. In questo modo siamo noi stessi a impedire l’intervento di “Qualcosa” di più grande.

Accogliere, accettare, non opporre resistenza.

Abbandoniamo il bisogno di dirigere e controllare tutto. Affidiamoci, lasciamoci vivere! Solo così l’“Intelligenza dell’Esistenza” diventerà nostra alleata. E averla come alleata… non è poco!

Solo nella “Resa” potremo assistere a cose straordinarie. Quando accettiamo ciò che accade dentro e fuori di noi, emerge una “Pace” indescrivibile. Agendo da quella pace interiore, ogni nostra azione sarà più lucida, potente, leggera.

Claudia lo ha sperimentato: per sistemare tutto quel pasticcio, sarebbero servite almeno dieci vite… invece ne sono bastati dieci anni.

Come è stato possibile? Claudia non se ne capacita ancora. Eppure, tra cose buffe, straordinarie, sincronicità e casualità… è successo!

Quella “Finestra” è lì per tutti.

Possiamo aprirla subito, senza dover aspettare un disastro come ha fatto lei. Quindi “arrendiamoci”, permettiamoci di essere fragili, lasciamo che il Cuore dica: «Non ce la faccio!».

Faremo comunque ciò che dobbiamo fare, ma sarà diverso: con più facilità, leggerezza, quasi non ci importasse del risultato. Saremo nel “Flusso dell’Esistenza”, avremo aperto quella Finestra e… ci stupiremo.

Invece ci sforziamo a controllare tutto, ci sentiamo estremamente responsabili, viviamo nella fatica, con pesi enormi sulle spalle. Questo è un vero dramma.

L’aiuto più grande: indicare la Resa.

Cristina viveva una situazione difficilissima. Marito malato, figlia adolescente, nessun supporto. Diceva: «Sono io il pilastro, non posso crollare». Claudia le ha mostrato la via della Resa.

Cristina ha gridato: «Non ce la faccio!» e detto: «Mi arrendo, non riesco, non ho le forze». Punto.

Ha sperimentato un sollievo, una grande leggerezza. Ha continuato a occuparsi di tutto, ma senza il peso del “vivere da pilastro”. Ha dato il permesso a quell’Intelligenza di intervenire e… lo ha fatto.

[…] Cristina è riuscita a partecipare al corso Reiki. Il marito ha pronunciato parole identiche a quelle scritte sul bugiardino di un farmaco nuovo, trovato da un’informatrice presente. Il medico ha approvato, e pochi giorni dopo il marito ha detto: «È sparito quel malessere, quella sensazione… potremmo anche fare l’amore!».

Accogliere il dolore, non scacciarlo.

Sonia non riusciva a darsi pace per la morte del suo gatto. Si sentiva in colpa, cercava di reprimere il dolore.

Claudia le chiede di immaginare una bambina che soffre. Cosa facciamo? La zittiamo? La rimproveriamo? O la prendiamo in braccio e la amiamo?

Allora, perché non fare lo stesso con la nostra parte più fragile? Sonia ha accolto quella parte, la piccola Sonia, e detto: «Sto male per il gatto». Punto. Senza giudizio.

Aveva solo bisogno di accettare la sua fragilità. Di osservare senza sforzarsi di essere come dettava la ragione. E così ha trasceso il dolore.

Claudia Bondi

Estratto da libro Correre sull’acqua

 

 

 

 

 

Claudia Bondi terrà la bizzarra presentazione del libro Correre sull’acqua lunedì 30 giugno 2025. Per tutte le informazioni, vai a questo link.


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