Che lo si chiami 2012 o meno, stiamo attraversando un periodo denso di cambiamenti planetari e soprattutto carico di risvolti politici, economici e sociali che sono il riflesso delle azioni dell’umanità. Azioni che richiedono maggiore consapevolezza e un uso più intelligente delle energie messe in gioco…
Un tardo mattino di gennaio del 1987, davanti al discusso terzo Calendario Maya o Azteco del Lungo Computo inciso sulla “pietra del sole” presso l’allora modernissimo Museo Nazionale di Antropologia e Storia a Città del Messico, ricordo la mia scarsa curiosità quasi indifferenza. Altri reperti mi avevano maggiormente scosso l’immaginazione. Da letture fatte sapevo qualcosa sulla presunta profezia riguardo la fine del nostro mondo ma il 2012 pareva lontanissimo. Ricerche archeologiche e interpretazioni varie stavano comunque rapidamente intessendo una fitta rete di rivelazioni apocalittiche dall’afflato più commerciale che spirituale, che si sarebbe via via ingigantita.
Avvicinandoci alla fatidica data, interessante constatare la diplomatica retrocessione dalle precedenti catastrofiche previsioni. E se la nefasta interpretazione fosse stata azzardatissima? In verità, lo studio dei Maya sul tempo è quanto di più sorprendente e raffinato si possa concepire. Secondo alcuni esperti e da un punto di vista strettamente matematico, lo straordinario computo in giorni che si interrompe al 21 dicembre 2012 sarebbe talmente corretto da suscitare perplessità se non timori anche nei più agnostici. Avvenimenti naturali di rilevanza mondiale dovrebbero verificarsi, ma oggi si rischia meno la propria reputazione a parlare di cambiamento in senso generale. Trasformazione metafisica. Meglio se positiva. L’umanità o un pezzo di essa dovrebbe fare un enorme salto di qualità anche se, obiettivamente, fatico a comprendere in quale maniera se non per un improvviso miracolo planetario!
Tempi difficili. Tempi tremendi. Sono io ad essere ora in apprensione perché Madre Terra sta lanciando segnali di gravissimo malessere con ritmi sempre più ravvicinati. Poniamo allora il caso che le peggiori previsioni stiano per attuarsi. …Poniamo il caso che sia troppo tardi perché sarebbe la giusta punizione divina per avere così peccato inquinando nel contempo terre cieli e mari. …Poniamo il caso che le masse del genere umano non fossero a conoscenza dei veri segreti. …Poniamo il caso che si voglia riflettere nel modo più ordinario possibile.
Prima spiegazione oggettiva:
La Terra, organismo vivo e dotato di intelligenza e potenza largamente superiori rispetto il complesso dei suoi minuscoli abitanti, è stata ciclicamente teatro di paurosi cataclismi con conseguenti spostamenti di asse e poli, per lo più determinati da influenze di rivoluzioni cosmiche esterne. Le malefatte dell’uomo non rivestirebbero tutta l’importanza cui viene loro attribuita.
Seconda spiegazione soggettiva:
L’uomo nasce animale distruttivo inconsapevolmente autodistruttivo. Considerate le più avanzate disquisizioni filosofiche e psicologiche e metafisiche e scientifiche, sarebbe nondimeno utile soffermarsi di nuovo sull’idea che in fin dei conti si tratta di una macchina fatta di carne di cui a livello individuale ancora non si conosce a fondo l’automatismo. Nella fantastica assordante era tecnologica e oggettistica dell’uomo moderno e postmoderno, che di ingenuità o sciocchezze di presunzione ne ha fatte tante, tra cui centinaia di esperimenti nell’Oceano Pacifico di cui non si parla, accettare che noi non si sia altro che eccezionali macchine che tuttavia continuano a funzionare – in apparenza più di prima – in base a riflessi condizionati e associazioni mentali, porterebbe a una più lucida presa di coscienza, quindi, a un possibile controllo di noi stessi. Sempre di validissimo aiuto la mitezza raggiungibile tramite fedi religiose e pratiche di meditazione se, nella maggior parte dei casi, non fossero sovrastrutture mentali imposte mentre, all’interno, sempre accese le fiamme dell’inferno.
Terza spiegazione metafisica:
Stiamo recitando, attori o comparse, il copione già scritto di una pellicola che stiamo solo sbobinando e, automatici come siamo, non saremmo in grado di cambiare alcunché.
Quarta spiegazione difficile da digerire:
Siamo, come probabilmente eravamo, in totale balia di forze oscure. Sotto ipnosi oggi elettronica. Ci tocca svegliarci.
Dopo aver giocato come altri a fare un po’ di terrorismo, passo dall’altra parte. Se è vero – e sarà pur vero – che il pensiero dell’uomo comune è buono contenendo in sé – come scintilla divina – l’immenso potere, seppur ancora latente, di riuscire in parte a modificare la realtà, ci si chiede perché in tanti anni di appassionate indagini spirituali e dialettica si sia giunti a cambiare lo scenario esteriore ma non quello dei propri più intimi sentimenti. Al di là della modernità dei telefonini disseminati negli angoli più remoti del pianeta… sempre valida l’antica filosofia che l’evoluzione interiore segua per ognuno tempi e binari differenti? Riguardo allora l’umanità che si considera evoluta e la sua millenaria fede in Dio e nel Regno dei Cieli, risulta poco chiaro il fatto che in epoche allarmanti come questa in cui in molti si dovrebbe avere non solo compreso, ma sentito sulla propria carne, di essere cellule di un unico corpo o genere da difendere, non si sia in grado di evitare le più elementari discordie neppure a livello familiare, microriproduzione delle guerre che infestano il pianeta. Non si sia sviluppata a livello profondo maggiore tenerezza per noi stessi. Pietà. Oltre che di facciata.
2012 e fine del mondo o meno, oggi – e non domani – doverosa riflessione sui nostri belligeranti automatismi che ci hanno magnificamente condotti, da quando ricordiamo il mondo, a scagliarci, nel piccolo, contro o pro qualcosa – a vantaggio forse di qualcuno o qualcosa – tra confusione e litigi e un dispendio energetico che si sarebbe potuto impiegare a calmarci tutti quanti, in quanto l’energia è una sola e ci traversa in continuazione da uno all’altro. Che possa uscire da ognuno di noi e rientrare “meno diavola” e “meno santa“. Più neutrale. Di sicuro qualcosa cambierebbe sotto e sopra le nostre geniali teste..
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